GLI ATTI DEPOSITATI DAI PM

Caso Siri, intercettato Paolo Arata: "Gli do 30mila euro"

E' quanto emerge dagli atti depositati dai pm in vista di un incidente probatorio, fissato per il 25 luglio: l'imprenditore, alla presenza del figlio e di Manlio Nicastri, tira in ballo l'ex sottosegretario

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"Io ad Armando Siri do 30mila euro perché sia chiaro tra di noi, ve lo dico...". Sarebbe questo il contenuto dell'intercettazione ambientale del settembre 2018 in cui l'imprenditore Paolo Arata, indagato per corruzione dalla Procura di Roma, tira in ballo l'ex sottosegretario, anch'egli indagato nella Capitale. E' quanto emerge dagli atti depositati dai pm in vista di un incidente probatorio, fissato per il 25 luglio.

L'iniziativa dei magistrati è finalizzata a cristallizzare le dichiarazioni dell'imprenditore Vito Nicastri e del figlio Manlio, coinvolti nell'inchiesta e accusati di essere vicini a Cosa Nostra. Secondo quanto accertato dagli investigatori, Arata stava parlando alla presenza di suo figlio Francesco e dello stesso Manlio Nicastri.

Da alcune settimane i Nicastri hanno iniziato a collaborare con gli inquirenti e l'8 luglio i magistrati di Roma li hanno interrogati per alcune ore. Per dare a queste dichiarazioni il valore di prova in dibattimento, i pm di piazzale Clodio hanno chiesto e ottenuto dal gip un incidente probatorio.