"Un grande capo che ha saputo anche proteggerci, un grande magistrato che ha fatto la storia di questo Paese". Sono le prime parole di Francesco Greco, capo della Procura di Milano, ricordando la figura di Francesco Saverio Borrelli. "Sono molto addolorato per la notizia. Francesco era un uomo raro, molto raro", ha detto invece Gherardo Colombo, anche lui pm del pool di Mani Pulite. Il presidente Mattarella: "Borrelli ha servito con fedeltà la Repubblica".
"Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, esprime il suo cordoglio per la morte di Francesco Saverio Borrelli, magistrato di altissimo valore, impegnato per l'affermazione della supremazia e del rispetto della legge, che ha servito con fedeltà la Repubblica". E' quanto si legge in un comunicato del Quirinale.
"Abbiamo lavorato insieme molti anni - ha aggiunto Colombo -. Di più non mi sento di dire adesso". Al dolore per la scomparsa di Borrelli si è aggiunto anche l'ex premier Paolo Gentiloni: "Ricordo il procuratore Borrelli: il giudice galantuomo".
"Il nostro Istituto si raccoglie attorno alla famiglia per la perdita di un uomo noto nella nostra città, ma soprattutto, di un marito e padre". E' quanto ha dichiarato invece Marco Votta, presidente dell'Istituto Nazionali Tumori. Borrelli era infatti ricoverato presso l'Hospice Floriani dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, dove stamani è morto.
Parole di stima sono arrivate anche dal procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso: "Se tutti guardassimo a Francesco Saverio Borrelli, sia come uomo che come magistrato, saremmo tutti dei magistrati migliori. Se ne va una persona importantissima per la storia dell'Italia, che è stata un baluardo di resistenza a difesa dell'indipendenza della magistratura. Tutta la Procura Generale è addolorata per la sua morte e tutti coloro che hanno lavorato con lui ne hanno un ricordo bellissimo, sia come uomo, spiritoso e cordiale, che come giurista".
Anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha voluto rivolgere il proprio pensiero al magistrato. "Francesco Saverio Borrelli ha saputo dare risposte concrete al bisogno di giustizia e onestà in uno dei momenti più difficili del nostro Paese - ha scritto sun Twitter -. La sua azione e il suo impegno resteranno per sempre un esempio che Milano, sua città adottiva, non dimenticherà".
Un ricordo è arrivato anche da Armando Spataro, ex procuratore aggiunto a Milano e con anni trascorsi nella Procura che fu guidata da Borrelli. "L'ormai celebre 'resistere, resistere, resistere' - ha detto - fu indirizzato a tutti gli italiani, contro il degrado in cui rischiava di finire il Paese, e non solo ai magistrati". Borrelli, ha aggiunto, insegnò ai pm "a ragionare come i giudici, attenti alle sentenze e non alle prime pagine".
Commosso Paolo Ielo, procuratore aggiunto di Roma. Ricordando Borrelli, con il quale ha lavorato agli inizi degli anni '90, ha detto: "Sono addolorato. Un dolore che terrò dentro di me".
"Le mie condoglianze alla famiglia di Francesco Saverio Borrelli, capo del pool di Mani Pulite - sono invece le parole del presidente della Camera, Roberto Fico -. Un magistrato integerrimo e un uomo delle istituzioni che ha scritto una parte importante della storia del nostro Paese".
"Scompare un protagonista dell'Italia degli anni '90, un magistrato che ha incarnato l'indipendenza del potere giudiziario". E' il commento di Francesca Businarolo, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputata del M5s che ha espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del capo del pool di Mani pulite.
"Scompare con Francesco Saverio Borrelli una figura esemplare di magistrato, per la sua statura professionale ed umana, che lo ha reso una guida insostituibile in ogni momento della sua lunga carriera - è il ricordo commosso della giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati -. La sua autorevolezza è stata fondamentale in passaggi difficilissimi nella storia della magistratura e della Repubblica, nei quali ha dato prova di fermezza, indipendenza ed equilibrio, a tutela dei valori fondamentali della Costituzione. Gli siamo per questo immensamente riconoscenti e lo piangiamo oggi".
"Un uomo di cultura e perbene - ha fatto seguito David Ermini, il vicepresidente del Csm -, un giurista preparato e sensibile, un magistrato che è stato un modello di indipendenza e autonomia, un testimone e protagonista di un passaggio cruciale della nostra storia repubblicana".