La tv di stato iraniana ha trasmesso un video della Guardia Rivoluzionaria che mostra come la nave da guerra americana Uss Boxer non avrebbe abbattuto alcun drone di Teheran sullo Stretto di Hormuz, smentendo quanto dichiarato invece dal presidente americano, Donald Trump. "Spero che l'Iran non faccia nulla di stupido, altrimenti la pagherà cara", ha tuonato il tycoon. Le immagini mostrano le operazioni della Boxer e di altre cinque imbarcazioni.
Teheran insomma nega tutto e ipotizza che il drone sia stato abbattuto da "fuoco amico". Da mesi la tensione nella regione di Hormuz è incandescente, dopo la scintilla nel 2018 del ritiro di Washingon dall'accordo sul nucleare e la conseguente ricaduta delle sanzioni economiche.
A giugno le forze iraniane hanno abbattuto un drone degli Usa, scatenandone l'ira. Da parte sua Trump ha dichiarato che una nave della sua flotta ha distrutto un drone di Teheran: "Nessun dubbio, l'abbiamo abbattuto". Gli ha risposto un portavoce dell'esercito iraniano, il generale Abolfazl Shekarchi: "Frasi infondate, tutti i dispositivi sono tornati intatti alle loro basi. Non ci sono notizie di scontri con la nave Uss Boxer".
Il caso del drone - Per il Pentagono, però, la Uss Boxer "era in acque internazionali" quando un drone si è avvicinato, quindi ha "agito in difesa" contro il dispositivo che "minacciava la sicurezza" di mezzo ed equipaggio. Per il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, gli Stati Uniti potrebbero però aver abbattuto un loro mezzo: "Sono preoccupato che la Uss Boxer abbia abbattuto per errore un suo drone". Quando era stato l'Iran a distruggere il mezzo statunitense, in risposta Trump aveva fatto sapere di aver deciso di bombardare, comunicando poi di averci ripensato all'ultimo minuto.
Ahmadinejad apre a negoziati diretti con Trump - Intanto emergono le prime divisioni tra i "falchi" iraniani. Mentre la Guida suprema Ali Khamenei e il comandante dei pasdaran Qassem Soleimani hanno escluso ogni colloquio con gli Stati Uniti, l'ex presidente Mahmoud Ahmadinejad ritiene che sia il momento di sedersi e risolvere 40 anni di animosità con gli Usa parlando direttamente con Donald Trump. Ma prima, ha precisato, il tycoon dovrebbe allentare le sanzioni. In tal caso, a suo avviso, Khamenei potrebbe approvare i negoziati con gli Stati Uniti.
La questione delle petroliere - Ma non si tratta solo di tensione legata ai droni. L'Iran ha anche rimandato al mittente le accuse di essere responsabile dei sabotaggi ad alcune petroliere al largo degli Emirati e del golfo di Oman. E più lontano, a Gibilterra, dal 4 luglio è sotto sequestro una petroliera iraniana accusata di portare greggio in Siria violando le sanzioni di Usa e Ue. La Corte suprema di Gibilterra proprio venerdì ha stabilito che la Grace 1 resti sotto sequestro per altri 30 giorni. Iran ha parlato di "pirateria", mentre colloqui sono in corso. E i Guardiani della rivoluzione hanno dichiarato giovedì di aver sequestrato una "petroliera straniera" - forse la Riah battente bandiera panamense - accusandola di contrabbandare petrolio iraniano.
La tensione resta alta - Nel Golfo Persico passa un terzo di tutto il petrolio movimentato su acqua a livello mondiale, e anche per questo motivo il timore di un conflitto regionale è alto. I Pasdaran dicono di non voler "iniziare una guerra", ma affermano anche che risponderebbero alle ostilità. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno annunciato di volere che una coalizione internazionale garantisca "la sicurezza" della navigazione nelle acque del Golfo, chiedendo ai partner internazionali di collaborare.