CASO SEA WATCH

Carola Rackete interrogata dai giudici: "Salvini? Nulla da dire"

Intanto il legale della ragazza annuncia: "Non è più membro della Sea Watch, ora farà altro"

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"Sono stata molto contenta di avere avuto l'opportunità di spiegare tutti i dettagli del salvataggio del 12 giugno. Spero che la nuova Commissione europea faccia il meglio possibile per evitare queste situazioni". Lo ha detto l'ex capitana della "Sea Watch3", all'uscita dal palazzo di giustizia di Agrigento dove è stata interrogata dai pm. All'uscita le è stato chiesto un commento su Salvini: "Non ho nulla da dire", ha risposto.

"Spero che la Commissione europea dopo l'elezione del nuovo Parlamento faccia il meglio possibile per evitare queste situazioni e che tutti i Paesi accettino le persone salvate dalle flotte di navi civili", ha aggiunto la giovane tedesca che è stata ascoltata per quasi quattro ore dai magistrati di Agrigento. Rackete è stata sentita nell'ambito del primo fascicolo di inchiesta aperto a suo carico: quello in cui viene ipotizzato il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e la disobbedienza a nave da guerra.

Rackete, all'uscita dal Palazzo di giustizia di Agrigento, è stata accolta una applausi e slogan, come "Brava Carola, brava", da attivisti che per tutta la mattinata hanno atteso, lungo via Mazzini, l'uscita della giovane tedesca. Legale Carola: "Vicenda chiara per noi, salvataggio regolare" - "L'interrogatorio è stato semplice, si è trattato di un salvataggio in mare fatto con tutti i crismi di regolarità e di esigenze drammatiche. Per noi è una vicenda chiara, è giusto che ci sia un'indagine. Ma montare strane idee sul salvataggio della Sea Watch è fuori dal mondo". Lo ha detto Alessandro Gamberino, legale della capitana Carola Rackete, al termine dell'interrogatorio in Procura ad Agrigento.

"Carola non è più membro dell'equipaggio, farà altro" - "Carola non è più membro dell'equipaggio della Sea Watch, c'è stato un cambio di equipaggio, quindi a questo punto farà altro. Nella sua vita non ha fatto solo la capitana ma tanto altro. Farà quel che crede", ha aggiunto Gamberino.

Avvocato: "Salvini fomenta clima d'odio" - "Che il clima di odio ci sia e venga alimentato da dichiarazioni aggressive, irresponsabili e false, come quelle che il ministro Salvini ha presentato nei suoi profili social è pacifico", ha aggiunto Gamberini. "Un conto che lo fa uno al bar, un altro è se arrivano da un uomo che ha responsabilità istituzionali. In questo senso noi crediamo - ha aggiunto il legale - che questo abbia una valenza istigatoria. Crea come un grande macigno buttato nello stagno, grandi ripercussioni". "Il ministro degli Esteri dice espressamente che la Libia non è un porto sicuro - ha aggiunto il legale -. Questo esigerebbe, se fossimo in una situazione coerente, che i Paesi europei si obbligassero a presidiare le acque Sar libiche. Criminalizzare le associazioni umanitarie per quello che dovrebbero fare i Paesi europei e' una cosa incoerente, una vergogna. La motovedetta libica che si è avvicinata esibiva un'insegna del comandante di una milizia ed è una cosa documentata".