"La designazione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea è stata da me condivisa e avrebbe consentito all'Italia di ottenere un portafoglio economico di rilievo, in particolare la concorrenza" ma il no della Lega potrebbe avere "ripercussioni sulla composizione della squadra di Commissari". E' l'allarme del premier Giuseppe Conte in una lettera al quotidiano Repubblica nella quale lancia anche altre frecciate contro Salvini.
Le frizioni tra Conte e la Lega a Strasburgo - Giuseppe Conte mette nero su bianco le ultime tensioni che si sono create con la Lega. E lo fa con una lettera inviata a Repubblica in cui prende in esame tutti i recenti argomenti a cominciare dalle nomine di Strasburgo. "Durante il negoziato preordinato alla designazione dei nuovi vertici delle Istituzioni dell’Unione - scrive Conte - mi sono dapprima opposto a soluzioni predeterminate e non elaborate nel consesso appropriato o nell’ambito del mandato congiunto che avevamo conferito al Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. Successivamente, quando mi sono opposto a soluzioni alternative, l’ho fatto non per pregiudizi personali o politici nei confronti degli altri candidati vagliati, ma perché ho ritenuto che le soluzioni prospettate non fossero idonee a tutelare i nostri interessi nazionali e comunque a garantire il necessario rilancio per superare il difficile momento che l’Unione europea sta attraversando".
Il no dei leghisti e la poltrona italiana a rischio - "La designazione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea è stata da me condivisa, per la sua storia personale e politica, e perché questa soluzione avrebbe consentito all’Italia di ottenere un portafoglio economico di rilievo, in particolare la “concorrenza”, come da me richiesto, e avrebbe aperto a buone prospettive per l’Italia anche con riguardo alle restanti nomine. Nei giorni precedenti la votazione della neo-Presidente ho invitato i parlamentari europei delle forze politiche che sostengono la maggioranza interna ad appoggiare questa candidatura [...] Come è noto gli Europarlamentari eletti con la Lega, a differenza di quelli del MoVimento 5 Stelle, hanno espresso voto contrario. Non sono in condizione di prefigurare se questa contrarietà avrà ripercussioni sulle trattative che si svolgeranno per definire la composizione della squadra di neo-Commissari".
La Manovra economica la discute il governo, non una sola forza politica - "Passando alla manovra economica - scrive ancora il premier -, ho letto con attenzione la lettera del Ministro e Vicepresidente Di Maio con la quale mi sollecita l’apertura di un confronto tra Governo e parti sociali. Accolgo questo invito e annuncio che, già per la prossima settimana, convocherò a Palazzo Chigi tutti i rappresentanti sindacali, delle imprese e delle altre associazioni di categoria, per un confronto ordinato e proficuo con la partecipazione di tutti i Ministri. Ho già chiarito che ogni iniziativa compiuta da una singola forza politica, perseguita separatamente, è pienamente legittima, ma non può sostituirsi al pieno contraddittorio tra tutte le parti politiche e sociali, alla presenza dell’intero Governo, come impongono le regole di correttezza istituzionale".
Sulla "vicenda moscovita" andrò in Parlamento - "Quanto alla vicenda “moscovita”, preciso che le forze di opposizione mi hanno chiesto di riferire in Senato e per questa ragione, ritenendo sacre le prerogative del Parlamento, ho immediatamente acconsentito alla richiesta. Ritengo improprio anticipare in questa sede i contenuti della mia informativa, anche perché sarebbe irriguardoso nei confronti dei Senatori. Posso però garantire che riferirò, in piena trasparenza, su tutte le circostanze e le notizie che sono a conoscenza mia e di tutti i Componenti del Governo che presiedo. Questo intervento sarà l’occasione per ribadire al Parlamento la nostra collocazione geo-politica e per confermare la mia più elevata sensibilità nella tutela della nostra sicurezza e sovranità nazionale".
Una nuova maggioranza? Non con me - "Da ultimo - conclude Conte -, prendo atto che nel dibattito pubblico si intensificano le congetture su scenari futuribili e su nuove maggioranze di governo, alcune delle quali mi vedrebbero personalmente coinvolto. Confido di potere completare questo faticoso impegno sino al termine naturale della legislatura. Se questa esperienza di governo dovesse interrompersi in via anticipata, non mi presterò, tuttavia, a operazioni opache o ambigue. Assicuro che il percorso si realizzerà in modo lineare e trasparente, nelle sedi appropriate, per rispetto del Parlamento e dei cittadini".