Ascoli Piceno, a Grottammare scatta il divieto di giocare a calcio in tre piazze
La decisione del primo cittadino, presa "a tutela dell'incolumità pubblica", fa discutere
Niente pallone in piazza a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno. O meglio in tre piazze (Carducci, Alighieri e Fazzini). L'ordinanza di Enrico Piergallini, sindaco del Comune, che ha vietato di giocare a pallone in piazza fino al 30 settembre, fa discutere. "Un'ordinanza - osserva il Comune - a tutela dell'incolumità pubblica, che vieta il gioco del pallone e tutti quei giochi collettivi o individuali che, mediante lancio di oggetti, possono arrecare molestie, disturbo o mettere in pericolo l'incolumità delle persone o danneggiare monumenti, edifici o altri beni pubblici o privati". I trasgressori rischiano una multa che va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500.
Sono invece esclusi dal divieto i giochi effettuati da bambini con l'uso di palloni che per peso e consistenza siano inoffensivi e inidonei a produrre danni a persone o cose, come spiega lo stesso primo cittadino: "Abbiamo ricevuto varie lamentale da esercenti e frequentatori delle piazze - spiega Piergallini - ma il problema va collocato nella giusta dimensione: non parliamo di bambini piccoli che giocano con i 'Super tele'. Parliamo di vere e proprie partite organizzate in piazza, in alcuni casi anche di tipo competitivo, che non potevano non arrecare disturbo agli altri utenti del luogo".
"Abbiamo escluso il gioco soltanto fino al 30 settembre - precisa il sindaco - fino a quando le nostre piazze sono più frequentate e abbiamo posto il divieto solo su Carducci, Alighieri e Fazzini, le più strette. Abbiamo volutamente lasciato la possibilità di giocare in piazza
San Pio V e in piazza Kursaal, luoghi molto più ampi e molto più aperti, dove è sicuramente più possibile far convivere l'esigenza di chi vuole divertirsi con quella di chi vuole riposarsi".
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