Non occorre incamminarsi nel Sahara per incontrare le dune, gli ammassi di sabbia modellati dal vento e in continuo movimento, non serve viaggiare verso i deserti più famosi: l'Europa possiede paesaggi desertici molto suggestivi.
Un viaggio dall’Europa settentrionale alle Canarie, suggerito da Virail, alla scoperta dei piccoli, ma affascinanti, deserti europei. Cominciando dall’Italia.
Le dune di Capocotta – Se si costeggia la via Litoranea a Ostia le dune si estendono per oltre due chilometri e dal 1996 fanno parte della Riserva Naturale Statale Litorale Romano, contribuendo a salvaguardare la flora e la fauna tipiche di questa zona del Lazio. Ricche di piccoli arbusti e della bassa vegetazione tipica del Mediterraneo, dai ginepri ai lecci, passando per i mirti, le dune non raggiungono altezze elevate, ma sono tra quelle meglio conservate in Italia e una vera e propria oasi per tantissime specie animali e vegetali. Per decenni quest’area ha fatto parte della Tenuta di Capocotta, ampia oltre 700 ettari: un piccolo paradiso a pochi chilometri dalla Città Eterna.
Dune di Piscinas, Sardegna - Le Dune di Piscinas, sulla costa occidentale sarda e all’interno del comune di Arbus (Sud Sardegna) sono imponenti e in alcuni punti raggiungono i 100 metri d’altezza e si estendono per un’area di circa 1,5 chilometri quadrati. La sabbia, portata qui dal vento e modellata nel corso degli anni, pare ricoprire rocce e detriti adagiati in quest’area dallo scorrere dei fiumi vicini, come il rio Piscinas, che dà il nome alle dune, e il rio Naracauli. Non solo, anche le vicine miniere di Ingurtosu e Gennamari, oggi dismesse, pare abbiano contribuito con i loro materiali di scarto. La zona non è solo meta di turisti e sportivi, anche le tartarughe a volte arrivano sulla spiaggia per deporre le proprie uova: uno spettacolo della natura sotto ogni punto di vista.
Parco Nazionale Slowinski, Polonia - Difficile immaginare un paesaggio desertico sul Mar Baltico, affacciato sulla penisola scandinava. Eppure lungo la costa della Polonia si incontrano alcune tra le più grandi dune di sabbia d’Europa. Si trovano all’interno del Parco Nazionale Slowinski, e sono state formate dalle raffiche di vento che colpiscono di frequente l’intera area scendendo da nord o arrivando da est. La duna più alta, chiamata Czolpinko, raggiunge i 56 metri ed è la regina indiscussa del Parco. La zona ospita oltre 250 specie di uccelli e 830 specie vegetali, alcune hanno trovato posto sulle dune, altre tra i laghetti e le foreste circostanti.
Dune du Pilat, Francia - A pochi chilometri da Bordeaux, in Francia, c’è un’area di quasi due chilometri quadrati ricoperta interamente di sabbia, circondata da una vegetazione verdissima. È nota come Dune du Pilat e ha raggiunto i 120 metri d’altezza, un record che la rende la duna più alta d’Europa. In molti si riferiscono a lei come a un organismo, un essere vivente che cambia ogni giorno e che cresce con il passare degli anni, e non hanno tutti i torti: basti pensare che nel 1855 raggiungeva appena i 35 metri d’altezza. La sabbia finissima viene trasportata dai venti che battono la costa e arrivano dall’Oceano Atlantico e, mese dopo mese, la duna da una parte sembra avanzare verso l’interno coprendo la pineta che la circonda, dall’altra sembra ridursi in altezza per poi crescere nuovamente appena i venti soffiano da un’altra direzione. La duna è ciò che rimane di un enorme banco di sabbia del bacino di Arcachon, oggi parzialmente ricoperto dal mare: con la bassa marea ricompare a pochi chilometri al largo ed è noto come Banc d’Arguin.
Råbjerg Mile, Danimarca - Le dune di sabbia di Råbjerg Mile, chiamato anche “il deserto danese", si trovano in una posizione alquanto insolita: sulla punta più settentrionale dello Jutland, su una striscia di terra che tende verso la Svezia. Si estendono per circa due chilometri quadrati e raggiungono i 40 metri d’altezza, anche se le loro dimensioni variano a seconda del vento e delle condizioni atmosferiche, così come la loro ampiezza, che può variare anche di 20 metri l’anno. A differenza di tante altre dune, queste non sono direttamente bagnate dal vicinissimo Mare del Nord, ma il loro cuore si trova nell’entroterra, in una zona costantemente battuta dai venti forti che hanno obbligato la popolazione a migrare per il continuo spostamento della sabbia. Oggi, tra i granelli, compare solo una vecchia torre campanaria.
Fuerteventura, Spagna - Fuerteventura, nell’arcipelago delle Canarie, è un paradiso per gli appassionati di sport acquatici, in particolare per chi pratica kitesurf e windsurf. Proprio il vento, che richiama ogni anno moltissimi sportivi, ha creato nella costa nord-orientale dell’isola le dune di sabbia, parte del Parque Natural de Corralejo. Ma non sono formate solo dall’erosione della superficie dell’isola ma anche dalla sabbia del Sahara che per arrivare a Fuerteventura compie un viaggio lungo centinaia di chilometri, che continua ininterrotto da millenni. L’area è oggi patrimonio UNESCO e ospita anche alcune specie animali a rischio estinzione.