"Chi vuole incontrare i sindacati lo può fare, quello che mi dà noia è che lo si faccia per sviare da una questione molto più grande che è quella di un vicepremier che secondo me deve andare a riferire in Parlamento sulla questione Russia". Lo afferma il leader M5s Luigi Di Maio, riferendosi a Matteo Salvini. Il segretario della Lega, dal canto suo, dice che in Parlamento andrà: "Ci vado per il question time durante il quale rispondo su tutto lo scibile umano", ma poi non comunica una data disponibile per l'intervento in Aula.
Dalla conferenza dei capigruppo è emerso che "ancora non c'è disponibilità da parte del ministro Matteo Salvini a venire a riferire alla Camera sul caso Russia così come chiesto dal Pd, da LeU e da +Europa.
Pd: "Parlamento umiliato, occupiamo la Commissione" - La scelta del ministro Salvini di non venire in Parlamento a riferire con un'informativa sul caso Russia "umilia il Parlamento. Per noi le attività vengono sospese e ora occupiamo la commissione dove si esamina il decreto legge sulla sicurezza bis". Così il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio al termine della conferenza dei capigruppo a Montecitorio.
Con question time solo sei minuti a disposizione per un confronto - Solo sei minuti: tanto durerebbe il confronto di Matteo Salvini con il Parlamento sul caso Russia, se il ministro dell'Interno rispondesse a un'interrogazione nello spazio riservato al question time. Ecco perché il Pd è contrario a questa ipotesi. Si tratta infatti del momento riservato in Aula alle risposte del governo alle interrogazioni parlamentari. Ma i tempi sono rigidamente dettati dal regolamento: il proponente ha un minuto per illustrare la sua domanda, il ministro ha tre minuti per la sua risposta e poi il proponente ha altri due minuti per la replica. Tutt'altra cosa è l'informativa: il ministro si presenterebbe in Aula a discutere di un argomento preciso ma poi ciascun gruppo parlamentare avrebbe diritto a prendere la parola. Salvini dunque sarebbe costretto in Aula per un tempo molto più lungo e potrebbe essere incalzato dai parlamentari.
Dopo no di Salvini Fico scrive a Fraccaro - Il presidente della Camera Roberto Fico invierà una lettera al ministro Fraccaro per reiterare la richiesta, avanzata da Pd, LeU e +Europa, affinché Salvini venga a riferire in Aula con un informativa. E' quanto emerge dalla conferenza dei capigruppo della Camera. Questo in seguito alla mancata disponibilità da parte del vicepremier a presentarsi in Parlamento
Cremlino: "Mai pagato partiti italiani" - Il Cremlino non ha mai dato nessun sostegno finanziario a partiti o politici italiani: lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, commentando all'Ansa la vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega di Matteo Salvini. "Come abbiamo gia' detto - ha affermato Peskov - nessuno di noi dalla Russia ha mai dato sostegno finanziario ad alcun politico o partito politico in Italia. Non c'e' nessun dubbio". "C'è una base giuridica per la cooperazione che può essere attivata in qualsiasi momento su richiesta delle parti", ha aggiunto Peskov rispondendo a una domanda su una possibile cooperazione tra Russia e Italia nelle indagini sulla vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega.
Zingaretti: "Salvini vada in Aula, non gli daremo tregua" - Anche il Pd con il suo segretario Nicola Zingaretti chiama il ministro dell'Interno a parlare in Aula sui presunti fondi russi alla Lega. "Sia chiaro che non gli daremo tregua, finché non verrà in aula", afferma in un'intervista a La Repubblica. "La Procura e non la politica dovrà accertare la verità - aggiunge -. Ma intanto il leader leghista sta raccontando solo bugie".
Il ministro dell'Interno, prosegue Zingaretti, "in maniera goffa, ha preso le distanze da questo Gianluca Savoini", che in realtà è uno stretto collaboratore del Viminale, "quasi non lo conoscesse, smentito da centinaia di foto ed eventi. Davvero credono che si possa discutere di un decreto sicurezza promosso da un ministro che dice bugie?". "Se il primo ministro si illude di lavarsi le mani indicando nel suo ministro il responsabile del falso, non ha capito che si sta dando la zappa sui piedi - poi attacca Zingaretti -. Le responsabilità del governo sono palesemente comuni. Il presidente Fico e la presidente Casellati come possono pensare che il Parlamento non sia informato?".
Di Maio: "Sono certo Salvini andrà in Parlamento" - "Secondo me deve andare a riferire in Parlamento sulla questione Russia. Sono sicuro che ci andrà e così ci darà anche modo come maggioranza di difenderlo". E' questa l'opinione del vicepremier e leader M5s, Luigi Di Maio. "Soprattutto se si ritiene di essere strumentalizzati, ben venga un chiarimento in Parlamento perché parlare davanti al Parlamento è l'occasione per chiarire non ai parlamentari ma agli italiani. Quando il Parlamento chiama - aggiunge - è giusto che un ministro, un premier, un vicepremier, un sottosegretario risponda".
Salvini: "Al question time rispondo sempre su tutto" - Da parte sua il leader leghista replica che "in Parlamento certo che ci vado, è il mio lavoro. Ci vado due volte alla settimana e per il question time durante il quale rispondo su tutto lo scibile umano, sempre". Dalla conferenza dei capigruppo è tuttavia emerso che "ancora non c'è disponibilità da parte di Salvini a venire a riferire alla Camera sul caso Russia, così come chiesto dal Pd, da LeU e da +Europa".
Il legale di Savoini: "Parlerà a indagini chiuse" - "Quando sarà depositato il fascicolo del pubblico ministero e avremo modo di studiare le carte renderemo interrogatorio". Lo afferma l'avvocato Lara Pellegrini, difensore di Gianluca Savoini, il leghista presidente dell'associazione LombardiaRussia indagato per corruzione internazionale, che lunedì si è avvalso della facoltà di non rispondere ai magistrati che lo avevano convocato. "Al momento stiamo discutendo di un'inchiesta giornalistica trasferita in sede giudiziaria e noi preferiamo confrontarci sulle prove raccolte dal pm", sottolinea.
Greco: "Sentire Salvini? Assolutamente no" - Almeno per il momento, i magistrati milanesi che indagano sui presunti fondi russi alla Lega non hanno necessità di ascoltare il segretario del Carroccio, Matteo Salvini. Lo assicura il procuratore di Milano, Francesco Greco, che a domanda specifica ha risposto: "Assolutamente no". Il magistrato ha, inoltre, tenuto a sottolineare che le indagini sul presunto accordo petrolifero con la promessa di un finanziamento da 65 milioni di euro a favore della Lega saranno "lunghe, laboriose, complesse e internazionali".
Il Copasir apre un dossier sul caso Savoini - Il Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica, organo di controllo e garanzia dell'intero Sistema della nostra Intelligence, ha aperto un dossier sul caso Gianluca Savoini, il referente della Lega indagato per corruzione internazionale. Per questo mercoledì ci sarà l'audizione di Luciano Carta, direttore dell'Aise, il nostro Servizio di spionaggio all'estero, che era già prevista in calendario e aveva come ordine del giorno la situazione libica, ma ora avrà anche un'appendice russa. Così come la avrà, la prossima settimana, quella di Mario Parente, direttore dell'Aisi, il nostro controspionaggio.
Come scrive la Repubblica, entrambi i direttori saranno sollecitati su questioni che girano intorno a una serie di domande centrali nell'affaire. Tra queste cosa hanno saputo nel tempo e cosa sanno i nostri Servizi dell'incessante attività sull'asse Roma-Milano-Mosca di Gianluca Savoini, presidente dell' associazione Lombardia-Russia, e di Claudio D'Amico, già deputato leghista, assessore alla pubblica sicurezza in quel di Sesto San Giovanni ma, soprattutto, dallo scorso anno, "consigliere per le attività strategiche di rilievo internazionale" nello staff da vicepremier di Matteo Salvini?