E' uscito "No.6 Collaborations Project", il nuovo lavoro con cui Ed Sheeran si prepara a dominare l'estate a suon di streaming. Quindici canzoni realizzate con l'apporto di 22 stelle di prima grandezza senza distinzioni di generi: da Justin Bieber a Bruno Mars, da Camila Cabello a Eminem, 50 Cents, Travis Scott e Khalid.
Lui lo ha detto a chiare lettere al conduttore radiofonico americano Charlamagne The God, nell'unica intervista rilasciata in occasione di questa uscita: “Questo non è il mio nuovo album”. In ogni caso, indipendentemente da come lo si voglia definire, “No.6 Collaborations Projest” è pronto a essere il nuovo blockbuster del rosso di Halifax. Un’uscita anomala che sembra quasi un mixtape ma meglio ancora una compilation. Un disco nato nei ritagli di tempo e soprattutto con l’unico obiettivo di fare qualcosa con artisti stimati. Una volta trovatosi però questo tesoretto di brani con guest star in mano Sheeran ha pensato che tenerselo per se stesso sarebbe stato un peccato. Ecco quindi la pubblicazione, che arriva nel pieno di un tour che prosegue da due anni ed è passato recentemente anche dall'Italia.
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Il titolo “No.6 Collaborations Project” è figlio dell'ep realizzato da Sheeran con alcuni rapper britannici, "No.5 Collaborations Project", quando era ancora senza un contratto e di cui questo album è l'ideale proseguimento. "Da allora ho messo giù cose nel mio laptop e nell'arco di un anno (ero sempre in tour) ogni volta che incontravo un artista di cui ero fan o di cui possedevo almeno un album, gli chiedevo di andare in studio" ha raccontato. Il risultato è un lavoro in cui c'è tanto rap e r'n'b, ma persino accenti latin, e dove Sheeran si adegua allo stile e alla personalità dell'ospite piuttosto che il contrario. A dispetto della grande varietà delle collaborazioni si mantiene però una unità formale figlia degli arrangiamenti. Anche per questo il suo essere compilation emerge proprio anche nella fruizione a cui si presta meglio: tra i 15 brani presenti c'è l'imbarazzo della scelta per capire quale sarà la prossima hit, essendo potenzialmente tutti sfruttabili radiofonicamente. Mentre un ascolto dall'inizio alla fine, come per un classico album, rischia di far perdere le peculiarità di questo o quel pezzo.
Si distinguono alcuni brani come "Feels" con Young Thug e Jhus, che cambia tempo tre volte neil'arco di quattro minuti. O la conclusiva "Blow", con Bruno Mars e Chris Stapleton, vera scarica rock alla Lenny Kravitz. Tra i momenti più interessanti c'è l'apertura electro-soul dai toni brillanti di "Beautiful People", con Khalid, e il suo corrispettivo oscuro, "Antisocial" con Travis Scott, dove Sheeran sembra quasi rivedicare il diritto a essere scontroso con un "non toccarmi" ripetuto più volte nel ritornello. Un lavoro che comunque vada (e andrà bene) avrà il grande merito di portare Sheeran a contatto con il pubblico di artisti sulla carta lontani da lui, aprendogli nuove possibilità di espansione. Da sfruttare poi quando arriverà il momento del "vero" nuovo album.
Per chi volesse immergersi completamente nel mondo di Sheeran, fino al 14 luglio, al Mondadori Megastore di piazza Duomo a Milano, è aperto il primo "Ed Quarter", un "experience room" dedicata al cantautore, con attività interattive, giochi, esperienze musicali. Dai photoboot speciali, al karaoke passando per prodotti esclusivi di merchandising.
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