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Cannabis, per il Consiglio superiore di sanità non è un farmaco | Il ministro Grillo: "L'utilizzo terapeutico non sarà bloccato"

Il parere del Css è arrivato dopo la richiesta di referenze scientifiche del ministero della sanità. Che precisa: "Nessuna prescrizione negativa"

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"Non c'è prova scientifica dell'efficacia terapeutica dei preparati della cannabis, che non possono essere considerati medicinali". E' il parere del Consiglio superiore di sanità, ora sul tavolo del Ministero della Salute. Il ministro Giulia Grillo però precisa: "L'opinione del Consiglio non contiene prescrizioni negative, pertanto l'utilizzo terapeutico della cannabis non sarà bloccato".

La situazione nel paese - Sono circa 30mila le persone che in Italia fanno uso di cannabis a scopo terapeutico, per un fabbisogno di una tonnellata all'anno. La domanda viene soddisfatta in minima parte dalle coltivazioni dell'Istituto chimico-farmaceutico militare di Firenze, che nel 2018 ne ha prodotta per 150 chili, il resto invece viene importato dall'Olanda. La fornitura pubblica è però destinata a raddoppiare per il 2020. Per questo motivo il ministro Grillo ha voluto verificare la validità medica del prodotto.

Il parere del Css - Secondo gli esperti del Consiglio superiore di sanità la cannabis “non è un farmaco, non è stata sottoposta ai controlli delle Agenzie del farmaco italiana ed europea e non può quindi considerarsi una cura". Inoltre non ci sarebbero "sufficienti studi e trial che hanno testato le reali capacità antidolorifiche“: per questo viene suggerita una sperimentazione italiana ad hoc. Questa possibilità trova una sponda favorevole in Giuseppe Remuzzi, presidente della sezione V del Consiglio superiore di sanità: "Sono d'accordo nel farla e farla bene - ha spiegato ad Adnkronos Salute - non possiamo considerarla la 'panacea' senza verifiche serie e accurate. Credo che la sperimentazione sia una cosa buona per tutti".

La precisazione del ministro Grillo - Nonostante quanto affermato dal Consiglio superiore di sanità, Giulia Grillo ha voluto rassicurare i pazienti sottoposti a trattamento: "Il parere non contiene prescrizioni negative, pertanto non sarà bloccato l'utilizzo terapeutico della cannabis e continuerà a essere assicurato ai sensi della normativa vigente. Valuterò con le direzioni tecniche e i soggetti interessati l`opportunità di recepire quanto indicato sulla necessita' di avviare una sperimentazione clinica a maggior tutela dei malati - ha continuato il ministro - I pazienti sanno bene che mi sono impegnata personalmente per aumentare le scorte di cannabis ad uso medico, incrementando le importazioni dall'Olanda e raddoppiando la produzione dello stabilimento chimico-farmaceutico militare di Firenze, e proprio nei prossimi giorni insieme al ministero della Difesa e a quello delle politiche agricole finalizzeremo l'accordo per migliorare ancora il processo produttivo e garantire l'approvvigionamento ai malati".

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