Test Invalsi, debutto da incubo per i maturandi | Tra Nord e Sud c’è un abisso, specie in inglese
Le prove per la valutazione delle competenze di base, col debutto in quinta superiore, per la prima volta coprono l’intera carriera scolastica dei ragazzi
Un debutto da incubo. Le prove Invalsi per gli studenti delle ultime classi delle superiori ci restituiscono, infatti, un quadro perlomeno allarmante. Questo è ciò che emerge dall'analisi sui dati svolta dal portale per gli studenti Skuola.net. Per il primo anno, infatti, le prove per la rilevazione degli apprendimenti chiudevano il cerchio coprendo l’intero percorso scolastico dei ragazzi: dall’inizio delle elementari alla vigilia della maturità.
Ma, anziché mostrarci un trend in crescita, attestano profonde carenze nelle competenze di base di moltissimi studenti. Specie in alcune materie, ancor di più in determinate aree del Paese. L’interesse era soprattutto per gli aspiranti diplomati. Gli stessi che di lì a poche settimane - se ci basiamo sui numeri degli ultimi anni - supereranno in blocco l’esame. Ebbene, a livello nazionale meno di 2 su 3 raggiungono i livelli minimi in Italiano (sono solo il 65,4%).
Ancora meno quelli che superano le prove di Matematica (poco più della metà: 58,3%). Ma il vero disastro avviene con l’Inglese: solo il 51,8% ottiene il livello minimo richiesto (B2, intermedio superiore secondo il Quadro comune europeo per la conoscenza delle lingue) nella prova di lettura (reading), appena il 35% viene ‘promosso’ nella prova di ascolto (listening).
Invalsi quinta superiore: tra Nord e Sud c’è un abisso, specie in Inglese
Se poi ci soffermiamo sulla distribuzione geografica del dato, ci troviamo di fronte a un’Italia divisa in due: da un lato un Nord e un Centro che se la cavano, dall’altro un Sud che va a picco. In alcune regioni del Mezzogiorno le percentuali degli studenti carenti, specialmente in Matematica e in Inglese, schizzano in alto.
Ad esempio, in Inglese-reading, gli allievi delle regioni più meridionali e delle Isole che raggiungono il livello B2 non vanno oltre il 35% (a fronte di una media nazionale, come visto, del 51,8%): in Calabria sono il 31%, in Sicilia il 34,8%, in Sardegna il 34,1%. Discorso simile sull’Inglese-listening: la media complessiva di chi arriva al B2 è 35%? In Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna il dato praticamente si dimezza (è, rispettivamente, del 19,9%, del 14,6%, del 14,8% e del 20,7%). Mentre in Veneto, una delle regioni col rendimento migliore, gli studenti almeno B2 sono quasi la metà (49,3%).
Nel Mezzogiorno troppi studenti rimangono indietro sulle competenze base
Il quadro, però, è ancora più emblematico se analizziamo gli studenti che, sempre in Inglese, non arrivano neanche al livello B1 (intermedio ‘di soglia’): nella prova di lettura, su scala nazionale, sono il 10,6%. In ben tre regioni del Sud raddoppiano: in Calabria sono il 21,7%, in Sicilia il 18,2%, in Sardegna il 20%. Lo stesso vale per l’ascolto: in Italia 1 ragazzo su 4 – il 25,2% - non arriva al B1. In Campania sono il 41,7%, in Calabria addirittura il 47,7%, in Sicilia il 46,7%, in Sardegna 40,8%. In Veneto? Ci si ferma al 10,9%.
Dalle elementari alla maturità: il peggioramento è lento ma inesorabile
Quella a cui si assiste in quinto superiore è, però, solo la fine di un lungo percorso in discesa che parte dalla seconda elementare e si conclude alle porte degli esami di Stato. Perché se prendiamo le prime prove Invalsi, quelle somministrate ai bambini delle scuole primarie, i risultati che vengono fuori non sono così pessimi: in V elementare, l’88,3% dei ragazzi raggiunge il livello minimo prescritto per la prova d’Inglese-reading (A1) e l’84% quello per Inglese-listening.
Anche se, va detto, già dalla primaria si assiste a uno scollamento – specie in Matematica – tra Nord e Sud. Le cose iniziano a farsi più preoccupanti in terza media: nonostante un lieve miglioramento rispetto agli anni passati, solo il 65,6% degli alunni ottiene un punteggio accettabile in Italiano, ancora meno (61,33%) in Matematica, leggermente meglio in Inglese (supera la prova di lettura il 77,58% degli studenti, quello di ascolto il 59,94%); con le solite differenze geografiche di fondo. Una discesa che continua, senza arrestarsi, per tutto il ciclo delle scuole secondarie superiori. Fino al diploma.
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