Sony, Nintendo e Microsoft valutano lo spostamento della produzione di console dalla Cina
Le tre aziende simbolo del mondo dei videogiochi stanno già valutando nuove strade, aumento di prezzi in vista
Stando a un report dell'attendibile quotidiano giapponese Nikkei Asian Review, Sony, Nintendo e Microsoft stanno già valutando il parziale abbandono della Cina per la produzione delle loro console.
Il governo Donald Trump ha inserito le tre aziende simbolo del mondo dei videogiochi nella lista dei produttori su cui graveranno le nuove tariffe per l'importazione di prodotti realizzati in Cina, per questo i principali produttori di macchine da gioco stanno già valutando uno spostamento di almeno il 30% della produzione in Tailandia, Indonesia e Vietnam.
Il cambiamento dovrebbe entrare in vigore nei prossimi mesi per via dell'incremento dei costi manifatturieri cinesi e andrebbe a colpire PlayStation 4, Nintendo Switch e Xbox One con un aumento dei prezzi non ancora quantificabile.
La mossa si tradurrebbbe in un lancio a prezzo maggiore anche per le nuove console di casa Sony e Microsoft, PS5 e Xbox Scarlett, attese per Natale 2020 a un prezzo precedentemente stimato intorno ai 400/500 euro.
"Spostare la produzione negli Stati Uniti o in un altro paese incrementerebbe i costi su prodotti che sono già realizzati con margini di guadagno risicati", avevano dichiarato le tre aziende giusto due settimane fa in un documento congiunto contro le scelte di Trump (ve ne abbiamo parlato qui).
Attendiamo conferme ufficiali per comprendere tutti i risvolti della faccenda: continuate a seguirci.
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