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Desaparecidos, 24 ergastoli a Capi di Stato e militari: tra le vittime delle repressioni anche italiani

La sentenza della Corte d'assise d'appello di Roma per i crimini avvenuti tra gli anni '70 e '80

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La prima Corte d'assise d'appello di Roma ha inflitto 24 ergastoli a ex Capi di Stato ed esponenti delle giunte militari e dei servizi di sicurezza di Bolivia, Cile, Perù e Uruguay in carica tra gli anni '70 e '80, accusati di aver represso gli oppositori, tra i quali 23 italiani. In primo grado c'erano state 8 condanne all'ergastolo e 19 assoluzioni per il cosiddetto "Piano Condor" attuato dalle autorità sudamericane.

I giudici hanno disposto il risarcimento nei confronti delle 47 parti civili costituite da stabilirsi in sede civile, decretando una cifra provvisoria immediatamente esecutiva di un milione di euro per la Presidenza del Consiglio dei ministri e di cifre comprese tra i 250mila euro e i 100mila euro per gli altri soggetti. Tra i condannati al carcere a vita ci sono l'ex ministro dell'Interno della Bolivia, Luis Arce Gomez, l'ex presidente del Perù, Francisco Morales Bermudes, l'ex ministro degli Esteri dell'Uruguay, Juan Carlos Blanco (assolto per solo uno dei capi d'imputazione), e il tenente Jorge Nestor Fernandez Troccoli, gia' a capo del sistema di repressione della Marina militare uruguaiana, unico a vivere in Italia dopo essere scappato dal suo Paese, che in primo grado era stato assolto. Tutti erano accusati di omicidio volontario pluriaggravato.

Per "Piano Condor" si intende il coordinamento segreto tra i servizi di intelligence delle dittature militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay per combattere il terrorismo e le forze eversive di sinistra in America Latina attuato tra gli anni '70 e '80.

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