Dopo aver assistito a un furto nella sua azienda attraverso le telecamere collegate allo smartphone, un imprenditore di 56 anni ha inseguito i ladri armato di pistola e ha aperto il fuoco contro il furgone in fuga. E' successo a Vaprio d'Adda, in provincia di Milano. I tre malviventi sono poi fuggiti a piedi abbandonando la refurtiva.
L'imprenditore ha installato nella propria azienda di impianti a refrigerazione un sistema di sorveglianza che gli permette di vedere sul proprio cellulare ciò che accade dove sono posizionate le telecamere. Quando ha assistito in tempo reale al furto, è salito in macchina con una pistola, detenuta grazie a un porto d'armi sportivo, all'inseguimento del furgone dei malviventi. Una volta riconosciuto il mezzo nella zona industriale della città, l'uomo, stando a quanto riportato dai carabinieri del comando provinciale di Milano, avrebbe sparato due colpi frontalmente, mancando il bersaglio. I ladri hanno abbandonato il veicolo, proseguendo la fuga a piedi e abbandonando la refurtiva: otto bombole di gas refrigerante per un valore di circa 40 mila euro. Una volta recuperata l'attrezzatura, il 56enne ha chiamato i carabinieri. La sua posizione è ora al vaglio degli inquirenti, che dovranno accertare se l'uomo abbia agito nei limiti della legittima difesa. Le forze dell'ordine nel frattempo hanno sequestrato arma e munizioni.
"La giustizia fai da te non deve neppure essere presa in considerazione, salvo la legittima difesa, naturalmente. Ma non mi sembra questo il caso" ha commentato Luigi Fumagalli, sindaco di Vaprio d'Adda, città dove nell'ottobre del 2015 il pensionato 65enne Francesco Sicignano sparò a un ladro in casa sua. L'uomo fu indagato per omicidio, ma due anni dopo venne prosciolto dall'accusa di omicidio volontario per aver agito secondo le regole della legittima difesa.