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Calcio, sequestrato parte dello stadio "Paolo Mazza" di Ferrara | Impresa segnalò pericoli per gli spettatori

Il provvedimento emesso nell'ambito di un'inchiesta con otto indagati per falso ideologico e frode in pubbliche forniture. Spal e Comune sono parte lesa.

tgcom24

La guardia di finanza ha sequestrato una parte dello stadio comunale "Paolo Mazza" di Ferrara. Si tratta delle coperture delle tribune nord ed est e la struttura gradinata. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura nell'ambito di un'inchiesta con otto indagati per falso ideologico e frode in pubbliche forniture. Sarebbero emerse presunte irregolarità nelle esecuzioni dei lavori di ampliamento del 2018. Un'impresa segnalò pericoli per gli spettatori.

Oltre che sulle indagini della guardia di finanza, il provvedimento si basa sulle analisi preliminari di un consulente tecnico del pm, che ha evidenziato, tra l'altro, come l'abbassamento massimo rilevato in sede di collaudo a seguito delle prove di carico e l'abbassamento residuo allo scarico risultino superiori rispetto a quelli teoricamente previsti.

Gli indagati sono il direttore dei lavori, i collaudatori e imprenditori che hanno seguito la vicenda, mentre Spal e Comune di Ferrara, specificano le Fiamme Gialle, sono parte lesa. Sono 60 i militari impiegati in perquisizioni a Ferrara, Bologna, Modena, Treviso, Arezzo, Campobasso, Taranto e Rovigo in locali di professionisti e imprese che hanno lavorato per la realizzazione delle opere.

Dopo alcuni mesi dalla fine dei lavori, che hanno portato lo stadio a una capienza di 16mila posti, una delle imprese subappaltatrici inviò alla Spal, Prefettura, Questura, al Coni e al Comune di Ferrara, una diffida all'utilizzo delle strutture per la sussistenza di "criticità severe nella esecuzione delle procedure di montaggio tali da esporre gli spettatori a pericoli reali e sussistenti". Da qui sono partite le indagini. L'ipotesi su cui verranno fatte verifiche è che i lavori siano stati attestati come conformi al progetto e rispettosi della normativa antisismica, attraverso l'emissione di certificati di collaudo, di cui, tuttavia, è stata valutata la falsità.

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