DOPO LO SFRATTO

Morgan: "Non mi spaventa dormire su una panchina"

Il cantautore chiede l'intervento della politica dopo lo sfratto, entro tre giorni deve sgomberare la casa

© ipa

"In questi giorni la mia casa, che è il centro della mia creatività, sotto assedio, mi è stata tolta, ma non mi interessano le quattro mura. Posso dormire anche su una panchina, ma là dentro c'è la mia vita, il mio lavoro, quello che ho fatto negli ultimi 30 anni: le chiavi ce le ha la polizia ed entro tre giorni devo sgomberare. Chiedo alla politica di intervenire". Morgan, dopo lo sfratto dalla casa di Monza, si è sfogato durante 'Spoleto Arte'.

A sostenerlo è intervenuto il critico d'arte e parlamentare Vittorio Sgarbi: "Il potere si misura attraverso l'arte. L'artista è quello sempre vivo, non quello che e' morto. E mentre è vivo ne è parte integrante, io vedo che Morgan è un bene culturale e lo proteggo perché la sua è una casa d'artista. Il privilegio dell'arte è l'unica cosa che protegge il popolo".

Si è svolta anche una performance dello stesso Morgan. Sulle note di "Ciao ciao bambina" e i successi di De André e Sergio Endrigo, l'artista ha regalato momenti di grande emozione.