"Localizzata imbarcazione partita dalla Libia con 40 persone, 4 bimbi e 3 donne in gravidanza. Alto livello di disidratazione dopo 3 giorni di viaggio": con questo tweet la Ong Open Arms lanciava l'allarme, precisando che sono state avvertite "le autorità competenti affinché se ne facessero carico". Alla richiesta di soccorso ha subito risposto l'Italia, inviando mezzi. Undici migranti così, intorno alle 15.30 sono stati trasportati dalla guardia costiera a Lampedusa; gli altri trasferiti a Pozzallo e Licata. In tutto sarebbero 40.
Stanotte a #Lampedusa l’ennesimo sbarco e nessun clamore. Perché i 40 salvati dalla @SeaWatchItaly erano pericolosi per la sicurezza nazionale? #FreeCarola pic.twitter.com/aOHeWL1aRA
— GiusiNicolini (@giusi_nicolini) 1 luglio 2019
Non appena ha avvistato il barcone, l'organizzazione non governativa catalana ha infatti avvertito le centrali operative di Malta e Italia e dalla Sicilia è stata inviata in zona una motovedetta della Finanza. I migranti sono stati tutti recuperati e trasferiti sull'imbarcazione della Gdf. Undici di loro sono poi arrivati a Lampedusa con una motovedetta della Guardia costiera, perché in condizioni di salute che richiedevano uno sbarco immediato. Mediterranea Hope sulla sua pagina Twitter ha precisato che tra loro c'erano 5 donne di cui una incinta e 4 neonati. Gli altri profughi sono stati destinati a Pozzallo e Licata.
++Ultim'ora++
— Open Arms IT (@openarms_it) June 30, 2019
Localizzata imbarcazione partita dalla #Libia con 40 persone, 4 bimbi e 3 donne in gravidanza, alto livello di disidratazione dopo 3 giorni di viaggio. Segnalata e attivate le autorità competenti perché se ne facessero carico. Scortati ora verso #Lampedusa. pic.twitter.com/OAiYbY6VrO