tutti coinvolti

Manduria, nove bulli violenti arrestati per le sevizie ad Antonio Stano: un raid in stile "Arancia Meccanica"

Un maggiorenne e otto minorenni, coinvolti nella morte del 66enne, sono accusati di concorso in tortura, lesioni, danneggiamento e violazione di domicilio. La polizia ha diffuso un nuovo video

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Altre 9 persone, un maggiorenne e 8 minorenni, sono finiti agli arresti a Roma su ordine della magistratura ordinaria e minorile di Taranto, con l'accusa di concorso in tortura, lesioni, danneggiamento e violazione di domicilio aggravati nei confronti di persone in condizioni di minorità. I nove sono coinvolti nella morte di Antonio Cosimo Stano, il 66enne deceduto il 23 aprile dopo essere stato picchiato e bullizzato da una baby gang a Manduria.

L'attività di indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Taranto, guidata dal Procuratore Carlo Maria Capristo, e dalla Procura della Repubblica per i Minorenni, coordinata dalla Procuratrice Pina Montanaro.

Violenze anche verso un 53enne - Stano era stato qualche settimana prima ricoverato d'urgenza per astenia e stato confusionale, quando terrorizzato e già in precarie condizioni igieniche e di salute, aveva deciso di rinchiudersi (privandosi di cibo) perché ripetutamente vittima di "incursioni" da parte di un gruppo di giovani che lo sottoponevano a vessazioni, percosse, angherie ed aggressioni. Fra i gravi episodi contestati anche quello avvenuto il 1 aprile ai danni di altro uomo 53enne affetto da insufficienza mentale grave, che attirato in ore notturne all'esterno della sua abitazione, veniva per "puro passatempo" violentemente colpito con calci e pugni.

Il nuovo video - Intanto la polizia ha diffuso un nuovo video dell'assalto all'abitazione di Antonio Stano, il 66enne di Manduria morto dopo essere stato picchiato e bullizzato da una baby gang. In una chat whatsapp è stato trovato un filmato in cui si vedono i giovani agire in stile "Arancia meccanica" e l'uomo che prima urla e chiede aiuto e poi scappa per evitare le bastonate. I ragazzi sono accusati di concorso in tortura, lesioni, danneggiamento e violazione di domicilio.