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Ue, lotta agli abusi sessuali sui minori online: rafforzamento della prevenzione e semplificazione delle segnalazioni

I negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno trovato un accordo provvisorio sulla nuova legislazione (temporanea) indirizzata a prevenire l'abuso e lo sfruttamento dei minori online

Istockphoto

Ad aprile, i negoziatori del Parlamento Ue e del Consiglio europeo hanno trovato un importante accordo provvisorio sulla nuova legislazione (temporanea) indirizzata a prevenire l’abuso e lo sfruttamento dei minori online. Tra le novità: il miglioramento delle tecnologie utilizzate per il controllo dei dati, il rafforzamento della prevenzione dello sfruttamento sessuale sui minori e la semplificazione delle segnalazioni in merito.

Lo storico - Nel luglio del 2020, la Commissione Ue - nell’ottica di portare avanti una dura ed efficace strategia per combattere l’abuso sessuale sui minori –annunciò che avrebbe proposto nel corso del 2021 una soluzione più duratura per ciò che riguardava la lotta agli abusi sessuali sui minori online. Nel dicembre dello stesso anno poi il Parlamento Ue adottò il suo mandato per i negoziati.

Come funziona la rilevazione del materiale sospetto - Il materiale online collegato ad abusi sessuali su minori viene rilevato tramite tecnologie specifiche che scansionano il contenuto, come immagini e testo, o dati relativi al traffico. La tecnologia di hashing viene utilizzata per rilevare materiale pedopornografico; classificatori e intelligenza artificiale per analizzare testo o dati sul traffico così da rilevare il cybergrooming (ovvero l’adescamento in rete di minori da parte di adulti).

Il contenuto dell’accordo provvisorio – Nell’aprile del 2021 i negoziatori del Parlamento Ue e del Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla nuova legislazione temporanea volta a evitare lo sfruttamento sessuale dei bambini online e agevolare dunque la segnalazione. Le modifiche concordate prevedono una deroga alla riservatezza degli articoli sulle comunicazioni e sui dati di traffico delle norme che disciplinano la privacy delle comunicazioni elettroniche. Tutto ciò consentirà ai fornitori di posta elettronica, chat e servizi di messaggistica basati sul web di rilevare, rimuovere e segnalare volontariamente abusi sessuali su minori online e di utilizzare le tecnologie di scansione per rilevare il cybergrooming.

Ecco dunque una sintesi delle novità salienti dell’accordo:

- rafforzamento della prevenzione dello sfruttamento sessuale dei bambini on line;

- possibilità da parte dei fornitori di servizi di rilevare e rimuovere volontariamente gli abusi sessuali sui minori on line;

- maggiore controllo sulle tecnologie utilizzate da parte delle autorità nazionali preposte al controllo dei dati elaborati. Quest’ultimi dovranno essere analizzati da un responsabile prima di essere ulteriormente segnalati;

- miglioramento del meccanismo di reclamo e di rimedio;

- obbligo da parte dei fornitori di servizi di migliorare la loro rendicontazione sulle statistiche.

Le tempistiche – Tale legislazione temporanea si dovrebbe applicare per un massimo di tre anni o meno, qualora nel frattempo venissero concordate nuove norme permanenti sull’abuso sessuale dei minori online.

La dichiarazione - "L'abuso sessuale su minori è un crimine orribile e dobbiamo migliorarne la prevenzione, il perseguimento dei criminali e il sostegno ai sopravvissuti. Ciò significa impedire la diffusione di materiale pedopornografico online e il grooming online. Il compromesso consentirà la continuazione temporanea di alcuni misure per rilevare abusi sessuali su minori online, rimuoverli e segnalarli alla polizia e alle organizzazioni che agiscono nell'interesse dei bambini”, ha dichiarato la relatrice Birgit Sippel (S&D, DE).

"In qualità di Parlamento - ha continuato -, ci siamo battuti duramente per migliorare la proposta, assicurando che il testo fosse in linea con la legislazione dell'Ue in vigore in materia di protezione dei dati e con la Carta dei diritti fondamentali. Abbiamo anche aggiunto ulteriori garanzie, come che l'utente sia adeguatamente informato sulla possibile scansione delle sue comunicazioni, fornendo indicazioni alle aziende sui fattori che potrebbero portare a sospetti di abusi sessuali su minori. Siamo anche riusciti a insistere affinché i fornitori di servizi garantiscano una valutazione d'impatto preliminare e una consultazione preventiva con le autorità per la protezione dei dati. Nel caso delle tecnologie più invasive per combattere la toelettatura online e per le nuove tecnologie che rilevano materiale pedopornografico, i fornitori dovrebbero garantire il rispetto di qualsiasi consiglio fornito dall'autorità di controllo competente quando applicano queste tecnologie".

Prossimi passi - L'accordo sarà ora sottoposto all'approvazione della Commissione per le libertà civili e della plenaria, nonché al Consiglio.

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