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Grenoble, bagno in piscina in burkini per difendere la libertà di tutte le donne

Blitz di una decina di militanti della locale Alliance citoyenne per contestare il regolamento interno degli impianti. "Non violiamo nessuna regola di igiene"

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Hanno fatto il bagno in una piscina pubblica di Grenoble, in Francia, completamente coperte da un burkini, sfidando il divieto in vigore in alcuni impianti. Hanno voluto protestare così per rivendicare il diritto delle donne di entrare in acqua come vogliono, anche con il costume "integrale" tipico della cultura araba.

Le dimostranti, sostenute e accompagnate dai volontari dell' Alliance citoyenne de l'agglomeratione grenobloise, sono entrate nel pomeriggio di domenica in una piscina comunale del centro della città, dopo aver convocato i media locali, e la contestazione si è conclusa senza scontri. La direzione della piscina aveva subito chiamato la polizia, non appena le donne avevano fatto il loro ingresso nella struttura in tenuta burkini.

Si tratta della seconda "incursione" di alcune militanti a favore dei diritti delle donne. Già a maggio c'era stato un evento simile promosso dalla stessa associazione cittadina in un'altra piscina municipale di Grenoble. Le donne in burkini avevano spiegato questo "atto di disubbidienza civile" come una protesta contro i regolamenti delle piscine, che giudicano discriminatori. E avevano dichiarato che, entrando in acqua con quella tenuta, non violavano nessuna regola igienica o di sicurezza, spiegando di agire così "senza nessuna convinzione religiosa", ma solo per difendere "la libertà di tutte le donne".

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