La nostra recensione

F1 2019 è il videogioco di Formula 1 più completo di sempre

La Formula 2 e le sfide storiche si aggiungono a una delle simulazioni di guida più divertenti del panorama

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Più che un videogioco di Formula 1, F1 2019 è un videogioco di "Formula multipla": quest'anno della serie a quattro ruote, rigorosamente scoperte, targata Codemasters affianca alla classica licenza di Formula 1 le monoposto della categoria FIA cadetta, la Formula 2. Non si tratta, però, di un'aggiunta meramente estetica, ma sostanziale, capace di arricchire davvero la formula videoludica di una serie che aveva già tanto da offrire, e ora ha letteralmente una marcia in più.

Indubbiamente la novità più importante di quest'anno, le Formula 2 di F1 2019 rappresentano per ora i modelli ufficiali del campionato 2018 (il 2019 verrà aggiunto in fase post-lancio), composto da 12 eventi e disputato da 20 piloti ufficiali suddivisi in 10 team. Pure i commentatori sono quelli dell'F2 vera, anche se il nostro Davide Valsecchi sinceramente non mi pare abbia la stessa voce, tanto simpatica quanto un po' petulante, che sfoggia dal paddock della Formula 1. Le Formula 2 non sono affatto uno scherzo: occhio a prenderle sottogamba.

Alla fine, infatti, montano un V6 turbo-compresso e un telaio non molto dissimili da quelli adottati in F1, con la differenza di essere assemblati tutti dallo stesso produttore, l'italianissima e storica Dallara. Ecco quindi che, in Formula 2, a fare la differenza sono quasi solo le capacità dei piloti, nella realtà così come nel gioco.

L'incubatrice perfetta per sfornare e mostrare al mondo i futuri campioni di domani in Formula 1. O di oggi, come dimostra appieno la strada percorsa dal nuovo talento Ferrari Charles Leclerc, vincitore in Formula 2 nel 2017 dopo aver vinto in GP3 nel 2016, da tre anni partecipante alla Driver Academy Ferrari e ora sbarcato finalmente come seconda (?) guida sulla rossa di Maranello dopo un anno in Sauber.

Una strada ripercorribile anche nel gioco e nelle primissime fasi della sua Carriera, come vedremo. Un percorso che comincia subito a forgiare non solo la tecnica di guida, ma anche il carattere della persona che ciascun pilota è e dev'essere anche al di fuori della pista, nei rapporti con la stampa e gli altri piloti, con il team e il compagno di squadra.

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Ecco quindi che domare in pista la coppia prepotente e meno progressiva della categoria cadetta, più prona a farvi andare in testacoda di potenza se non si controlla prontamente il relativo sovrasterzo potendo contare su meno ausilii elettronici e appendici aerodinamiche rispetto alla F1, è complicato quasi come trattenere la lingua nel paddock nei confronti di un rivale particolarmente fastidioso, non solo al volante ma anche a parole.

Tornando alla pista, senza entrare troppo nei dettagli tecnici, rispetto alle suddette Formula 2 le F1 sono tanto più veloci e guidabili quanto più “fredde”, tecnologiche e digitali come sono nei loro mille aiuti elettronici, regolabili a piacere dal giocatore in base alla propria abilità e sensibilità di guida. Insomma, non siamo di fronte a un mero “re-skin” grafico, ma a un accurato lavoro di caratterizzazione prestazionale, come d'altronde dimostrato da tutte le monoposto presenti nel gioco, dalle Formula 1 2019 a tutte quelle del glorioso passato del circus mondiale e che sono pilotabili all'interno di appositi Campionati single player o anche in sporadici eventi Invitational all'interno della stessa Carriera, utili a rimpolpare le proprie statistiche di reputazione e rivalità.

Dalla scelta del team alla Driver Academy, il breve passaggio in F2 funge anche da tutorial tecnico dentro e fuori la pista alla complessità di una stagione in Formula 1, nella quale si finisce per approdare. Rivalità e amicizie, intermezzi narrativi e conferenze stampa, sviluppo della monoposto e gestione dell'usura di cambio e propulsore: tutte cose che abbiamo già imparato a conoscere nei precedenti episodi, e che in F1 2019 vengono affinate.

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Anche quest'anno, nonostante dei tempi di lavorazione accelerati dovuti a un'uscita sul mercato sempre più anticipata, F1 di Codemasters si conferma una delle licenze ufficiali meglio sfruttate dell'intero panorama videoludico. Interpretabile sia come racer (ma senza eccedere coi danni) che come simulazione (ma senza esagerare nel rigore), F1 2019 inserisce all'interno della solida struttura single e multi messa in piedi da un paio d'anni a questa parte una Formula 2 capace di regalare soddisfazioni e sensazioni di guida diversa dalla serie maggiore, oltre a nuove sfide storiche a bordo di epici bolidi altrettanto caratterizzati nelle loro prestazioni. Non un'edizione epocale, in termini di novità strutturali, certo. Ma la traiettoria di sviluppo della serie è perfettamente in linea con quella di una licenza ufficiale, con tutti i pro e i contro del caso.
 


Come lo abbiamo giocato

Le nostre impressioni su F1 2019 nascono da una prova approfondita del gioco su una PlayStation 4 collegata a un televisore 55 pollici. Abbiamo giocato alla modalità Carriera, conquistando un Campionato di Formula 1 dopo aver fatto la gavetta in Formula 2, e ci siamo portati a casa una ventina di sfide storiche in modalità “invitational”.

Può piacere a chi…
… ama le monoposto
… gradisce la personalizzazione e la scalabilità del sistema di guida
… vuole vivere una vera esperienza di paddock

Potrebbe deludere chi…
… preferisce i giochi di corsa arcade
… vorrebbbe una modalità carriera più dinamica
… gradirebbe più novità rispetto all'edizione precedente

F1 2019 è un gioco consigliato ai giocatori di tutte le età.