PER LA SCENEGGIATURA DI "FIGLI"

David di Donatello, la figlia di Mattia Torre commuove tutti ritirando il premio per il padre

"Complimenti a mio padre che è riuscito a vincere questo premio anche se non c'è più" ha detto la ragazzina sul palco, ricevendo la statuetta per la miglior sceneggiatura originale assegnata, postuma, per il "Figli"

Applausi, lacrime e standing ovation. Momento suggestivo e toccante della cerimonia dei 66esimi David di Donatello, quando Emma Torre, figlia di Mattia Torre, ha ritirato il premio vinto dal compianto padre, per la miglior sceneggiatura del film "Figli". Lo scrittore, sceneggiatore e regista è morto dopo una lunga malattia nel 2019 ad appena 47 anni. Sul palco la ragazzina, accompagnata dalla mamma, ha ringraziato tutti quelli che le sono stati vicini dopo la morte del padre.

"Complimenti a mio padre che è riuscito a vincere questo premio anche se non c'è più", ha detto ironica Emma Torre. "Dedico il premio al mio fratellino Nico che mi fa ammazzare dalle risate e a mia mamma che non si arrende mai. Questo film parla di famiglie sole e bambini che nascono, ringrazio le ostetriche e i medici che non fanno volare via le persone. Bravo papà".

Mattia Torre aveva scritto "Figli" partendo dal suo monologo "I figli invecchiano". Morto prima di poter iniziare le riprese, il film, interpretato da Valerio Mastandrea e Paola Cortellesi, è passato poi nelle mani di Giuseppe Bonito, già aiuto regista in "Boris", serie per cui lo stesso Torre si è fatto conoscere (e amare) grazie alla sceneggiatura conidivisa con Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico. I tre avevano anche scritto e diretto il film tratto dalla serie e "Ogni maledetto Natale"