L’incantevole abbazia di San Leonardo in Lama di Volara, a Siponto, a pochi chilometri dalla città di Manfredonia, venerdì 21 giugno in occasione del solstizio d’estate si trasforma in un suggestivo laboratorio astronomico in cui osservare, sotto la guida di astronomi ed esperti di storia dell’arte, un affascinante fenomeno: nel momento in cui il sole raggiunge sul meridiano locale la massima altezza angolare rispetto all'orizzonte, i raggi penetrano nella chiesa attraverso un piccolo rosone che si apre nella volta e vanno a colpire una croce intagliata nel pavimento dell’abbazia, al centro della zona tra le due colonne adiacenti l'ingresso nord. Per rendere meglio visibile il fenomeno all’interno della chiesa viene diffuso l’incenso, il cui fumo evidenzia i raggi solari. L’evento attrae ogni anno moltissimi visitatori, i quali possono anche approfittare della presenta di esperti di storia dell’arte per visitare questa incantevole abbazia duecentesca, gioiello dell’architettura romanica con influssi bizantini.
La capacità di stabilire con precisione la data di solstizi ed equinozi è sempre stata determinante per la Chiesa Cattolica, perché in base all’equinozio di primavera si calcola la data della Pasqua. Per questo, molte chiese e luoghi di culto venivano costruiti calcolando la posizione di un "foro gnomonico", ovvero un’apertura attraverso la quale i raggi solari penetrano andando a illuminare un punto prestabilito del pavimento, di una colonna o dello stesso altare, contrassegnando con precisine questi fondamentali momenti astronomici. Il fenomeno si ripete da secoli anche nell’abbazia di San Leonardo, nella quale il sole, esattamente alle 12,58 (mezzogiorno astronomico), penetra attraverso il “Rosoncino di pietra ad undici petali”: l’undici è numero che, cabalisticamente, significa forza e luce, attributi specifici riferiti a Cristo.
L’evento è una splendida occasione per scoprire la bellezza mistica dell’abbazia, immersa nel verde a pochi chilometri da Manfredonia, uno tra i più antichi luoghi sacri del Gargano. Fondata nel XII secolo ed edificata in stile romanico con influssi bizantini, è impreziosita all’esterno da una serie di sculture e bassorilievi significativi della mistica medievale. Appartengono al complesso anche l’attiguo Ospedale del 1327 e i resti abbaziali. L’abbazia è stata fondata nel 1261 dai canonici regolari di Sant’Agostino come ricovero per i pellegrini che si recavano al Santuario dell’Arcangelo Michele, a Monte Sant’Angelo, e per i cavalieri crociati che s’imbarcavano per la Terra Santa o che tornavano a casa alla fine della campagna militare
Tra gli elementi architettonici da ammirare spicca il portale che si apre sulla facciata laterale, una tra i più belli del romanico pugliese, probabilmente costruito in epoca sveva. L’interno della chiesa è a tre navate e presenta nella volta centrale il piccolo rosone che scandisce il momento del solstizio d’estate. Tra le opere più importanti, si trova il pregevole Crocifisso di San Leonardo, forse il più antico tra i numerosi Crocifissi venerati sul Gargano.
Nel 1261, il complesso fu affidato da Papa Alessandro IV ai Cavalieri Teutonici, che ne fecero il centro delle loro attività in Puglia e rimasero sino al tardo Quattrocento. Soppressa da Gioacchino Murat nel 1810, l’abbazia è stata riaperta al culto solo nel 1950 sotto la tutela della diocesi di Manfredonia. L’Abbazia è affidata attualmente ai Padri "Ricostruttori nella preghiera” e si trova lungo la Statale Garganica 89 in prossimità della città di Manfredonia.