Andrea Camilleri nasce il 6 settembre del 1925 a Porto Empedocle (Agrigento). Dal 1942 lavora come regista teatrale e come sceneggiatore. Negli anni '60 si occupa di molte produzioni Rai. Nel 1994 pubblica "La forma dell'acqua", il primo romanzo poliziesco che vede protagonista il commissario Montalbano. Camilleri diventa così un autore di successo. I suoi libri, in particolare la saga di Montalbano, sono ristampati più volte. Particolare, dal punta di vista linguistico, l'uso del siciliano misto all'italiano.
L'esordio nella narrativa risale al 1978, con il "Il corso delle cose". Nel 1980 dà alle stampe "Un filo di fumo", primo di una serie di romanzi ambientati nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigata. Camilleri riceve il suo primo premio letterario a Gela. Nel 1992, dopo dodici anni di pausa, riprende a scrivere e pubblica "La stagione della caccia" e nel 1993 "La bolla di componenda".
Montalbano spopola anche in tv - La sua produzione diventa sempre più intensa: "Il birraio di Preston" (1995), "La concessione del telefono" e "La mossa del cavallo (1999)" conquistano le vette delle classifiche dei libri più venduti. Nel 1994, con "La forma dell'acqua" inizia la saga di Montelbano (protagonista di altri titoli come "Il cane di terracotta", "Il ladro di merendine", "La voce del violino", "Un mese con Montalbano", "Gli arancini di Montalbano", "La gita a Tindari", "L'odore della notte"). Il commissario più famoso della Sicilia, e non solo, spopola anche in tv, con la serie televisiva che vede protagonista Luca Zingaretti.
Tradotto in 120 lingue - Camilleri è stato tradotto in almeno 120 lingue (tra cui inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, irlandese, russo, polacco, greco, norvegese, ungherese, giapponese, ebraico e croato) vendendo più di 30 milioni di copie solo in Italia.
L'uso del dialetto - La caratteristica di alcuni romanzi di Camilleri è la commistione tra italiano e siciliano. Lavorando per il teatro Camilleri ebbe modo di approfondire le opere in dialetto di Carlo Goldoni e del Ruzzante. Il siciliano di Camilleri, però, non è una semplice trascrizione di parole dialettali: lo scrittore, infatti, ha sempre sottolineato di aver rielaborato il dialetto integrandolo con l'italiano.