Niente fastidi

Orecchie: tra mare e piscina non dimenticare di proteggerle

In estate può accadere di soffrire per fastidiosi disturbi alle orecchie: qui un piccolo vademecum per evitare di rovinarci le vacanze

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Orecchie: belle, ma delicate e da tenere riguardate. Ci abbiamo mai pensato? Eppure alzi la mano chi, almeno una volta nella vita ritornando sotto l'ombrellone dopo un bel tuffo rinfrescante nelle invitanti acque del mare o della piscina, non ha provato un certo fastidio: quella spiacevole sensazione che sia rimasta acqua nell’orecchio che precede l'insorgere della dolenzia. Di che si tratta? Possiamo evitare che accada?

Caldo, sole, voglia di leggerezza: in una parola, sono arrivate le sospirate vacanze!
Oltre alla tintarella e alla prova costume, però, ricordiamoci di tenere sotto controllo anche le orecchie, elemento di seduzione, ma anche più delicate di quanto non si immagini. Ecco dunque i disturbi più frequenti che possono minare la spensieratezza vacanziera.

L'orecchio del nuotatore: l'acqua, entrando e uscendo ripetutamente dal'orecchio durante i bagni, può provocare macerazione e quindi gonfiore dei condotti, che si ostruiscono favorendo la moltiplicazione dei batteri e quindi l'infezione: si parla allora di otite esterna oppure di "orecchio del nuotatore". Secondo il parere del dott. Corrado Borsi, Responsabile Servizio Otorinolaringoiatria dell'Istituto Auxologico Italiano, in caso di infiammazione dell’orecchio esterno potremmo accusare sintomi quali gonfiore, la sensazione di avere l’orecchio “ovattato” e anche un calo dell’udito, oltre a prurito e dolore. Teniamo conto che l'otite esterna è molto dolorosa in quanto il canale uditivo esterno è una struttura particolarmente fragile. Occorre anche tenere presente che le piscine, nonostante il cloro, possono diventare veri e propri bagni di germi se l'igiene dei bagnanti è scarsa. In caso di dolore che aumenta velocemente e diventa acuto come un mal di denti, bisogna evitare di bagnare ulteriormente l’orecchio dolente e consultare subito un medico, che potrà prescrivere la terapia adeguata.

Il cerume: il cerume è sostanza cerosa che nella quantità corretta è indispensabile per mantenere la giusta umidità nell'orecchio, riducendo il rischio di essiccamento, ed è fondamentale per ostacolare l'entrata di particelle dannose; a contatto con l’acqua il cerume si comporta come una spugna, aumentando il proprio volume e provocando quindi una sensazione di fastidio. In questo caso, una visita dall'otorinolaringoiatra prima delle vacanze può risolvere il problema: lo specialista rimuoverà il cerume evitando così problemi e disagi durante la vacanza. Prevenire è sempre meglio che curare!

I cambi di pressione: al mare, in montagna o in aereo: i cambi improvvisi di pressione possono causare traumi e quindi infiammare l’orecchio, per esempio a causa della mancata o della errata attività di compensazione della pressione durante le immersioni subacquee o la pratica dell'apnea. Anche in montagna occorre tenere conto degli sbalzi di pressione: i continui cambi di altitudine possono mettere alla prova le nostre orecchie e a maggior ragione attenzione anche a quando si va in aereo, proprio per i cambi di pressione al decollo e all'atterraggio. Il rimedio della nonna? Per evitare i problemi derivanti dai cambi di pressione, masticare una gomma o una caramella sarà sufficiente per compensare e scongiurare qualsiasi problema. Più facile di così!