RIUNIONE D'URGENZA

Salario minimo, Di Maio accelera e convoca i tecnici | Istat: per imprese aggravio di 4,3 miliardi

Alt dell'Ocse: "La retribuzione minima non è la soluzione ai problemi del mercato del lavoro italiano". Perplessità anche dal presidente di Confindustria: "Così il Paese non cresce"

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Luigi Di Maio accelera sul salario minimo e convoca una riunione d'urgenza a Palazzo Chigi. Il vicepremier intende approfondire il dossier e convoca la prima firmataria della proposta Nunzia Catalfon con il viceministro dell'Economia Laura Castelli e i tecnici. Intanto, in audizione alla Camera, Andrea Garnero, economista dell'Ocse, ha detto che la retribuzione minima "non è la soluzione ai problemi del mercato del lavoro italiano".

Un salario orario minimo fissato a 9 euro lordi, ha aggiunto Garnero, sarebbe al momento "il più elevato tra i Paesi Ocse" e "anche della maggioranza dei contratti collettivi esistenti". La cifra di cui si parla in Italia, ha quindi concluso l'economista, è "molto elevata".

Dubbioso sull'efficacia della manovra è anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, che a margine dell'assemblea annuale di Federchimica ha sottolineato: "Il salario minimo non sposta il livello di crescita del Paese, piuttosto bisogna elevare i salari dei lavoratori riducendo le tasse e i contributi: il famoso cuneo fiscale". Per il leader degli industriali "occorre un intervento organico di politica economica. Il Paese non cresce con i salari minimi". Certo, ha chiosato Boccia, "all'interno di questo percorso ci può essere anche il salario minimo" che è solo "una delle grandi componenti" delle prossime scelte di politica economica.

Polemico invece il Partito democratico. "Abbiamo presentato al Senato una nuova proposta di legge sulla giusta retribuzione e sul salario minimo - ha detto il senatore del Pd Edoardo Patriarca, capogruppo in commissione Lavoro -. Una proposta che raccoglie il meglio delle esperienze europee e i suggerimenti delle parti sociali audite in commissione lavoro. Di Maio invece si metta d'accordo con la sua maggioranza e dica la sua linea oltre alle battute e all'evocazione magica prima dei 780 euro ora dei 9 euro. Lo aspettiamo in commissione, la nostra posizione è chiara e già presentata pubblicamente".

Istat: per imprese aggravio di 4,3 miliardi - "L'analisi dell'impatto dell'incremento retributivo medio annuo stimato sugli aggregati economici delle imprese con dipendenti (circa 1,5 milioni) consente di evidenziare un aggravio di costo pari a circa 4,3 miliardi complessivi, che, se non trasferito sui prezzi, porterebbe a una compressione di circa l'1,2% del margine operativo lordo ed allo 0,5% del valore aggiunto". Lo ha detto il presidente dell'Istat, Gian Carlo Blangiardo, parlando degli effetti di un salario minimo a 9 euro lordi, in audizione alla Camera.

Istat: 700 milioni ricaduta su spesa Pubblica amministrazione - Sarebbe di quasi 700 milioni, precisamente 698 milioni di euro, la ricaduta sulle spesa della Pubblica amministrazione di un salario minimo a 9 euro. E' quanto emerge dall'audizione dell'Istat in commissione Lavoro alla Camera. "I consumi finali delle amministrazioni pubbliche, corrispondenti agli acquisti di beni e servizi da parte dell'operatore pubblico che vanno alle famiglie in forma di trasferimenti sociali in natura, aumentano di 472 milioni, mentre l'incremento degli acquisti per consumi intermedi delle amministrazioni pubbliche è pari a 226 milioni", spiega il presidente Blangiardo. Dall'Istat fanno notare che non tuttii circa 700 milioni finirebbero in indebitamento: bisognerebbetenere conto anche delle entrate derivanti da un aumento delmonte salariale.

Come funziona in Europa - Quasi tutti i Paesi dell'Unione europea garantiscono ai lavoratori un salario minimo, ad eccezione di Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Svezia e appunto l'Italia. Sul gradino più alto del podio c'è il Lussemburgo, con 11,12 euro l'ora, in fondo alla classifica troviamo invece la Bulgaria, con 1,24 euro. Nel mezzo ci sono sostanzialmente tre gruppi: Paesi che hanno retribuzioni minime sotto i 500 euro (Bulgaria, Lituania, Romania, Lettonia, Ungheria, Croazia, Repubblica ceca e Slovacchia), Paesi che hanno un salario minimo mensile tra i 500 e i 1.000 euro (Estonia, Polonia, Portogallo, Grecia, Malta, Slovenia e Spagna) e quelli che hanno un salario minimo al mese di oltre 1.000 euro (Germania, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda e Lussemburgo e Regno Unito).