Covid, Pfizer: richiamo a 21 giorni | Corsa a "smaltire" Astrazeneca
Nel Lazio dal 17 maggio ok alle somministrazioni per gli over 40 dai medici di base. Il governo alle Regioni: "Restano i colori, ma legati solo all'incidenza"
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Una tempistica precisa per l'inoculazione della seconda dose di Pfizer, che si attenga a quella dei 21 giorni dopo la prima, e una spinta decisiva da imprimere alle somministrazioni del siero di Astrazeneca anche tra gli under 60, affinché siano utilizzate e non restino nei frigoriferi. Continua a rimodularsi la campagna vaccinale nelle varie Regioni: in tante potrebbero rivedere la programmazione delle iniezioni, anche in vista dei nuovi carichi di fiale.
Un arrivo "massiccio" di vaccini - Se a maggio gli slot previsti sfiorano i 17 milioni, a giugno ne saranno stoccati altri 25. Un arrivo "massiccio" di vaccini che potrebbe aumentare i numeri quotidiani delle immunizzazioni, annuncia il commissario per l'emergenza Figliuolo, secondo il quale però il richiamo di Pfizer nella maggior parte dei casi può restare sulla distanza dei 42 giorni.
Il governo alle Regioni: "Restano i colori, ma legati solo all'incidenza" - Basare il nuovo modello di valutazione del rischio contagio sull'incidenza dei casi di Covid, mantenendo l'impostazione a quattro colori, con altrettanti livelli di rischio legati a incidenza, e mantenimento dei tassi di occupazione dei posti letto. Sarebbe questa la proposta del Governo alle Regioni. La zona rossa scatterebbe con oltre 250 contagi su centomila abitanti, arancione tra i 150 e i 250 casi, gialla tra i 50 e 150 casi, bianca fino a 50 a casi. Ma il passaggio in zona rossa avverrebbe anche se il livello di occupazione di area medica ospedaliera e area intensiva arrivasse rispettivamente al 40% e al 30%.
Figliuolo: "Su tempi e inoculazioni fa fede il Cts" - Nell'incontro con le Regioni, Figliuolo ha però anche ribadito che non va fatta nessuna fuga in avanti: fino alla fascia dei 50enni bisogna continuare a somministrare per classi di età decrescenti e di fragili, seguendo la programmazione e i tempi del Piano nazionale. Non sembra ancora il momento quindi per le inoculazioni nelle aziende che - nonostante siano già state sollecitate da più Regioni - non avverranno prima dell'inizio di giugno. "Riguardo alle disposizioni sulle somministrazioni dei vaccini e i tempi per il richiamo, il punto di riferimento sono i pronunciamenti del Cts".
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