Amanda Knox, ospite a Modena del Festival della giustizia penale ha abbandonato il forum Monzani, all'interno del quale si stava svolgendo l'evento dedicato interamente a temi giudiziari, poiché infastidita dai fotografi. Intanto, non si placano le polemiche per la sua partecipazione all'evento. In merito, è intervenuto anche l'avvocato di Meredith Kercher, Francesco Maresca, che ha definito inappropriata la sua presenza al Festival: "Invitare Amanda a un comitato tecnico di giustizia è stato un errore. Gli avvocati di entrambe le parte sarebbe dovuti essere coinvolti".
Ressa di fotografi al forum - La 31enne statunitense era tra il pubblico del convegno quando, accompagnata dal fidanzato Christopher Robinson, si è allontanata dal forum. Secondo quanto riporta Il Resto del Carlino, proprio il fidanzato della Knox, uscendo, avrebbe aggredito un fotografo. Dopo un'ora, la coppia è rientrata in sala e ha ricominciato a seguire i lavori del convegno.
"Metterei una pietra sopra quella vicenda. Io fossi in lei starei in silenzio, anche per rispetto di Meredith e dei suoi familiari. Le auguro di non sollevare troppo scalpore e non sfruttare la vicenda a livello economico e mediatico". E' quanto dichiarato all'Adnkronos da Claudio Pratillo Hellmann, che da presidente della Corte d'assise d'appello di Perugia assolse Amanda Knox e Raffaele Sollecito.
"Per me è tutto finito con quel processo. Umanamente posso essere contento: tornare in Italia per lei immagino significhi aver superato quel trauma psicologico. Detto ciò, il suo arrivo mi è indifferente. Ho la soddisfazione di aver contribuito ad aver salvato la vita di quelle persone", ha aggiunto.
La Knox si è commossa ascoltando gli interventi di Peter Pringle, irlandese che ha trascorso 14 anni nel braccio della morte perché accusato di un omicidio dal quale poi è stato scagionato, e di Angelo Massaro, tarantino assolto (e scarcerato) dopo una condanna per omicidio. L'americana ha poi abbracciato Pringle al termine dell'intervento e ha scambiato qualche parola con Massaro.
Per il magistrato, "il clima di diffidenza che c'è nei confronti di Amanda e Sollecito in Italia è nato con il clamore mediatico che fin dalle indagini li additava come i responsabili dell'omicidio di Meredith. La gente è colpevolista: è più semplice scaricare le colpe e le responsabilità su qualcuno. La verità è che l'umanità è sostanzialmente malvagia e le persone vedono se stesse specchiandosi inconsapevolmente negli altri. Il male è in noi ed è facile vederlo negli altri. Quelli nei confronti di Amanda sono giudizi superficiali, ma non c'è da stupirsi: noi siamo fortemente anti-italiani. Sollecito ha infatti difficoltà a trovare un lavoro perché molti non gli credono ancora. Amanda, invece, non ha avuto problemi a rifarsi una vita perché in America le credono".