Il governo francese riapre alla fusione Fca-Renault: "C'è fiducia"
Lo ha confermato il ministro Bruno Le Maire (che aveva fermato il piano). Strigliata del numero uno di Renault: "E' un progetto notevole"
I colloqui tra Renault e Fca "possono essere ripresi dopo che si è ricreata la fiducia" con Nissan. Lo ha affermato il ministro dell'economia Bruno Le Maire in una intervista a FranceInfo Tv riportata da Bloomberg, nella quale annuncia che nelle prossime ore vedrà il presidente di Renault Jean-Dominique Senard per discutere le strategie della società automobilistica. Proprio Senard aveva strigliato il governo per lo stop imposto alla trattativa.
Senard: "Fca-Renault, progetto notevole" - La fusione tra Renault e Fiat-Chrysler (Fca) era un progetto "eccezionale", che avrebbe consentito ai due gruppi di formare il terzo colosso automobilistico mondiale, rispondendo alla concorrenza internazionale e al rischio "tsunami" rappresentato dallo sviluppo dei costruttori cinesi in piena espansione. Questo quanto espresso in occasione della sua prima Assemblea Generale da presidente di Renault da Jean-Dominique Senard. Un sassolino tolto dalla scarpa arrivato direttamente ai piani alti dell'Eliseo.
Era stato proprio il governo francese a rallentare la trattativa facendo scattare la reazione di Fca col ritiro dell'offerta. Le Maire aveva chiesto tempo supplementare per decidere. Lo Stato francese è infatti il primo azionista di Renault con una quota del 15%. In occasione dell'ultimo cda a Boulogne-Billancourt "i rappresentanti dello Stato non hanno condiviso la nostra analisi e il voto (che avrebbe dovuto dare un primo via libera al proseguimento dei negoziati,ndr.) non si è potuto fare, il che personalmente mi delude", ha dichiarato Senard, rivolgendosi alla folta platea di azionisti che erano riuniti al Palais des Congrés di Parigi.
Ma la riapertura del dossier era stata in parte annunciata dal ministro dei Trasporti, Elisabeth Borne: "Il dossier non è chiuso". Nella lunga arringa in difesa del progetto dinanzi agli azionisti, l'ex n.1 di Michelin passato al vertice di Renault dopo lo scandalo giudiziario che ha travolto l'ex a.d. Carlos Ghosn, ha anche svelato un piccolo retroscena. E cioè che fu proprio il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, a "suggerirgli", qualche mese fa, di "prendere contatto" con i vertici di Fca. Notizia tantopiù paradossale considerato il fatto che sia stata proprio la frenata dello Stato a mandare a monte la trattativa. "Raramente ho visto un principio di fusione che poteva fornire sinergie così forti, tra l'altro, non negative sul piano sociale e umano, ma che anzi avrebbero valorizzato le piattaforme Renault".
Le Maire si difende: "Mai messo veto" - "Come Stato non abbiamo mai messo il veto a questa operazione", ha detto il ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire. Il ministro si è difeso assicurando che lo Stato "non ha fatto fallire il matrimonio tra Renault e Fiat". "Abbiamo semplicemente chiesto, vedendo che Nissan non forniva il suo sostegno, cinque giorni supplementari per esaminare un'operazione da 30 miliardi di euro di capitalizzazione", ha spiegato Le Maire, tornando ad insistere sulla necessità di rafforzare prima di tutto l'alleanza con Nissan ma riaprendo la porta alla fusione con Fca.
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