L'8 giugno del 1999 si spegneva a 74 anni Corrado Mantoni, per tutti Corrado. Tra i padri fondatori della tv italiana fece del garbo e dell'ironia la cifra del suo modo di condurre. Il suo programma più celebre, nato in radio e poi passato in dal 1996 al 1997, fu "La Corrida". Sabato sera Canale 5 ritrasmette l'ultima puntata andata in onda il 20 dicembre 1997.
"Per tutti noi che abbiamo intrapreso il mestiere di presentatore - dice Gerry Scotti, che introdurrà la puntata speciale - la sua è stata una grande lezione, ma Corrado era inarrivabile, inimitabile e insostituibile".
Nato a Roma il 2 agosto del 1924, Corrado è stato uno dei conduttori e autori (si firmava come Corima, pseudonimo condiviso con il fratello Riccardo, con cui firmò molti dei suoi più famosi spettacoli) più importanti della storia della radio prima e poi della tv italiana. In radio lavorò per oltre quarant'anni e, oltre a essere considerato il primo conduttore ufficiale della radio italiana, legò la sua voce a eventi storici, come la fine della Seconda guerra mondiale o la vittoria della Repubblica nel referendum del 2 giugno 1946. Per lui Totò inventò la definizione di "scognomato".
Ironico, pungente (negli anni 60 una sua battuta sull'Italia "Repubblica fondata sulle cambiali" sollevò polemiche e provocò persino interpellanze parlamentari) ma sempre elegante e trasmettendo un grande senso di umanità, trovò la sua massima espressione ne "La Corrida", programma da lui inventato e al quale si sono ispirati tantissimi show seguenti. Ma ridurre tutto alla "Corrida" sarebbe ingeneroso. "L'amico del giaguaro", "Il tappabuchi", "Canzonissima", "Il Festival di Sanremo", fino alla prima "Domenica In", inventata nel 1976 e condotta per tre anni.
Dopo "Fantastico" del 1983, con Raffaella Carrà, lasciò la Rai per trasferirsi nell'allora Fininvest. Qui condusse "Il pranzo è servito" dal 1982 al 1990, e inaugurò lo spazio contenitore della domenica pomeriggio con "Buona domenica". Dopodiché portò appunto "La Corrida", suo grande successo radiofonico. Negli anni 90 fu il padrone di casa per sette anni consecutivi del "Gran premio internazionale della Tv", ovvero la cerimonia dei Telegatti. Nel 2004 la città di Roma gli ha intitolato una via nella zona della Bufalotta.