Ebbene sì, sono passati ben 35 anni dal giorno in cui il programmatore russo Pažitnov incastrò mezzo mondo con un immenso capolavoro geometrico e matematico, dando vita quello che, senza ombra di dubbio, può essere definito il rompicapo per antonomasia: Tetris.
Perfetto nell'accoppiata portatile con il Game Boy di Nintendo, Tetris è un pezzo di storia dei videogiochi, un trattato di giocabilità da analizzare e studiare con riverenza, che negli anni ha ricevuto innumerevoli adattamenti e rivisitazioni: dalle edizioni colorate a quelle per cellulare, passando per l'ultima, sfavillante versione in realtà virtuale, Tetris Effect per PlayStation VR.
Tetris è stato inventato il 6 giugno 1984 da Aleksej Leonidovič Pažitnov mentre lavorava per l'Accademia delle Scienze dell'URSS di Mosca. Apparentemente basato su una concezione molto semplice, in cui dei tetramini di diverse forme e dimensioni cadono giù uno alla volta e devono essere ruotati e mossi dal giocatore per allinearli ed eliminarli a una velocità sempre maggiore, Tetris è figlio di uno studio molto complesso.
Numerosi matematici, nel corso degli anni, si sono dedicati all'interpretazione del gioco e della sua complessità, dimostrando che sì, una partita di Tetris si conclude sempre con una sconfitta, a meno che non venga utilizzata una variante di gioco che prevede la vittoria.
Tetris non è stato mai brevettato ed è anche per questo che è sbarcato su qualsiasi piattaforma esistente, ma la sua versione più bella rimarrà per sempre quella che l'ha reso una leggenda sul finire degli anni '80: la mitica edizione in bianco e nero inclusa in ogni confezione del Game Boy.
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