Ebbene sì, dopo 24 edizioni in cui Sony è sempre stata tra i protagonisti, l’E3 2019, al cui inizio mancano ormai davvero pochi giorni, si terrà senza la presenza dell’azienda giapponese. Non avremo la consueta conferenza PlayStation, così come non ci sarà alcuno stand dedicato alle esclusive di casa Sony.
Non è una cosa proprio semplicissima da digerire, è un po’ come se a un’edizione dei Mondiali di calcio mancasse l’Italia. Assurdo, no? Ah, già, è successo proprio l’anno scorso.
La differenza con la Coppa del Mondo è che, mentre l’Italia non è stata capace di qualificarsi, quella di Sony è una scelta tutta sua. E che tipo di scelta è? Difficile da interpretare. Di sicuro è forte la sensazione che, negli ultimi anni, sia molto più facile creare attenzione e sensazione intorno ai propri prodotti, anche senza dover necessariamente partecipare a fiere come l’E3 di Los Angeles.
Sony ha dalla sua anche la PlayStation Experience, altro importante evento annuale dedicato solo al mondo PlayStation. Inoltre, l’azienda giapponese ha spesso valorizzato anche altre fiere come la Gamescom di Colonia o, più recentemente, la Games Week di Parigi. Per non parlare del Tokyo Game Show, ovviamente. Ma soprattutto, le ultime due PlayStation sono state svelate al mondo attraverso due eventi a esse totalmente dedicati, nel febbraio del 2013 per PS4 e nel settembre del 2016 per PS4 Pro.
Insomma, Sony ha già dato più volte la sensazione di cominciare a prediligere momenti più esclusivi, separati dal resto del caos mediatico, per annunciare, presentare e spingere i suoi prodotti. Non è escluso, quindi, che anche la scelta di non partecipare all’E3 di quest’anno, rientri in questo nuovo modus operandi.
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La conferenza Microsoft diventa automaticamente la più attesa, con grande interesse per le nuove esclusive, Project xCloud e la next-gen.
La domanda che ci interessa di più, però, è un’altra. Un E3 senza PlayStation può comunque essere un buon E3? Possiamo in ogni caso aspettarci uno show interessante, con annunci in grado di sorprenderci e in generale momenti capaci di coinvolgerci?
Secondo me sì. Sia chiaro, non voglio assolutamente sminuire il peso dell’assenza di PlayStation, che sicuramente si farà sentire. Né il leggero dispiacere per la cosa: un E3 con la conferenza Sony è sicuramente più bello. Al contempo, però, credo che la fiera di quest’anno e, soprattutto, tutte le conferenze che la precederanno, sapranno regalarci diversi momenti interessanti e coinvolgenti.
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From Software svelerà davvero questo fantomatico gioco in collaborazione con Martin?
Inutile dirlo, mi aspetto molto soprattutto dalla conferenza Microsoft, dove mi aspetto dettagli importanti su Project xCloud e magari anche un accenno alle console che andranno ad affiancare Xbox One S e Xbox One X nel parco macchine dell’azienda di Redmond. Per non parlare dei 14 giochi che Phil Spencer e soci porteranno sul palco del loro media briefing. Tra questi mi aspetto più di una sorpresa!
Attendo con curiosità anche le conferenze di Ubisoft e Bethesda, che generalmente sono sempre state belle succose, in termini di contenuti. E guardo con particolare interesse, quest’anno, a Square-Enix, che nella sua conferenza ci mostrerà finalmente qualcosa di questo attesissimo gioco sugli Avengers annunciato ormai da un bel po’ e di cui, finora, ancora non si è visto nulla. E poi non dimentichiamoci di CD Projekt Red e del suo Cyberpunk 2077, di Nintendo che potrebbe mostrare le vociferate nuove versioni di Switch, del fantomatico gioco di From Software in collaborazione con George R. R. Martin...
Insomma, ce ne sono di cose per cui vale la pena seguire questo E3. Eccome, se ce ne sono. Senza considerare, poi, che ogni anno gli annunci e i giochi più interessanti sono sempre quelli di cui non si sapeva proprio nulla. Insomma, io non vedo l’ora che tutto cominci. E voi?