La Lega "non ha mai smesso di lavorare, evitando di rispondere a polemiche e anche insulti, e gli italiani ce lo hanno riconosciuto con 9 milioni di voti". Così Matteo Salvini ha commentato le parole di Giuseppe Conte, "Siamo pronti, vogliamo andare avanti e non abbiamo tempo da perdere", ha affermato il leader della Lega. Arriva anche la replica dell'altro vicepremier, Luigi Di Maio: "Il Movimento 5 Stelle ha sempre sostenuto questo governo, c'è tanto da fare e soprattutto un contratto da rispettare. Subito un vertice e stop attacchi a nostri ministri".
A Salvini Giuseppe Conte ha risposto a stretto giro, al termine della sua conferenza stampa, nella sala dei Galeoni di Palazzo Chigi: "Allora ci possiamo vedere".
Salvini: "Avanti se tutti mantengono la parola" - Il ministro dell'Interno ha poi sottolineato che "il governo va avanti se tutti mantengono la parola. Io non litigo, non rispondo. tempo da perdere in polemiche non ne ho e non ne abbiamo". E ha continuato: "L'Italia dei Sì è la strada giusta. Flat Tax e taglio delle tasse, riforma della giustizia, Decreto Sicurezza Bis, autonomia regionale, rilancio degli investimenti, revisione dei vincoli europei e superamento dell'austerità e della precarietà, apertura di tutti i cantieri fermi".
Zingaretti: "Conte ha ammesso il disastro" - Secondo il leader del Pd Nicola Zingaretti "Conte ha ammesso la paralisi, il disastro e il fallimento del suo governo, che noi denunciamo da settimane. Tutto questo ha un costo immenso per il Paese, che drammaticamente stanno pagando gli italiani. Ciò che Conte non ha detto è il bilancio disastroso di questi 12 mesi di governo giallo-verde e che vede oggi un Paese cha ha più debiti, meno crescita, meno lavoro e meno investimenti. Il governo ha reso più poveri milioni di italiani, lavoratori, operai, pensionati colpiti dalle chiacchiere ma in realtà lasciati soli".
Meloni: "Conte fa il gioco del cerino" - "Il governo è alle prese con il gioco del cerino tra Conte, Lega e M5S per vedere a chi affibbiare la responsabilità di far cadere il governo prima di dover affrontare la legge di Bilancio - commenta su Facebook la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni -. Lo avevamo purtroppo previsto, quando già nel 2018 denunciavamo che il governo non sarebbe stato in grado di affrontare la nuova legge di Bilancio per le spese insensate sostenute e per la mancanza di una strategia di crescita economica. Conte e i partiti di maggioranza, se intendono essere credibili nella loro esperienza, dicano come intendono impedire l'aumento di Iva e accise e dove pensano di trovare i 40 miliardi necessari per la legge di Bilancio, al netto delle priorità che i partiti di maggioranza hanno elencato negli ultimi giorni. Questo interessa agli italiani, non i giochi di palazzo".
Mulé: "Ha rinunciato anche alla dignità" - "Le "comunicazioni importanti" di Giuseppe Conte si trasformano nella naturale continuazione di questo governo: una tragica barzelletta - ha commentato il deputato di Forza Italia Giorgio Mulé -. In una sorta di seduta di autocoscienza assolutoria, Conte si loda e si imbroda vanagloriandosi dei pessimi risultati di un esecutivo contronatura. Il Paese descritto dal premier è la proiezione falsa di un Paese che non c'è: davanti a tanta arroganza e mistificazione, Forza Italia continuerà a denunciare i misfatti, l'incoerenza e le bugie dell'esecutivo".
"L'Italia ha buttato alle ortiche un anno e nei prossimi mesi i cittadini sentiranno sulla loro pelle e nei loro portafogli i disastri di una manovra economica creata dal governo degli incapaci. Le lezioncine e i rimbrotti del maestrino Conte agli infantilismi dei ministri e della sua maggioranza litigiosa e divisa su tutto sono la plastica rappresentazione del nulla sottovuoto che imprigiona il Paese. La richiesta di fiducia telematica invocata ai vicepremier e' la continuazione di una commedia penosa che fotografa l'immobilismo di un esecutivo che l'Italia non merita. Alla luce delle considerazioni fatte, Giuseppe Conte oggi avrebbe dovuto soltanto rassegnare le sue dimissioni. Ci voleva dignità, categoria smarrita nelle chiacchiere dei fanfaroni che popolano Palazzo Chigi".