Sanità, mancano i medici: in Molise potrebbero arrivare i militari per evitare la chiusura dei reparti
Sarebbe questa l'unica soluzione per fronteggiare l'emergenza dovuta alla carenza di personale sanitario negli ospedali della Regione. Oggi la riunione decisiva al ministero
Medici militari specialisti in ausiliaria per fronteggiare l'emergenza dovuta alla carenza di personale sanitario negli ospedali molisani. E' questa, secondo il commissario alla Sanità, Angelo Giustini, l'ultima spiaggia prima di procedere alla chiusura, già dal prossimo mercoledì, dei reparti di ortopedia e traumatologia dei nosocomi di Isernia e Termoli (Campobasso). "Siamo di fronte ad un problema di cattiva programmazione", spiega Giustini a Tgcom24.
Medici militari necessari almeno per 5 mesi - I medici militari dovrebbero essere impiegati per almeno 5 mesi "termine necessario - osserva il Commissario - affinché il 'Decreto Calabria' possa essere definitivamente approvato, così nel contempo si espleteranno i concorsi. Tutto ciò consentirà di superare questo agonico stallo nella governance del Servizio sanitario regionale e del diritto all'equità e universalità di accesso dei cittadini".
Individuati 105 medici militari - Negli ultimi giorni, durante una riunione di Gabinetto al Ministero della Difesa, è stata indicata la soluzione per il Molise. Il dicastero ha individuato un elenco di 105 camici bianchi che operano nella sanità militare e che possono essere selezionati per essere impiegati nella sanità civile.
"L'incubo della chiusura di altri reparti potrebbe diventare realtà" - "L'evidente contrazione di risorse - spiega in una nota il commissario alla Sanità, Angelo Giustini - mette sempre più a rischio il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza), dunque, si profilano per i cittadini molisani ancora viaggi della speranza. È altresì, noto - prosegue - l'annoso problema del blocco del turn over che di fatto ha bloccato nuove assunzioni di personale sanitario. Una responsabilità politica tutta regionale, che dopo 12 anni dall'avvio del Piano di rientro, la relazione dei conti del 2018 ha messo in mostra: debiti per 22 milioni di euro. L'inappropriata programmazione sanitaria del passato ha creato, come conseguenza, concorsi deserti e carenza oggettiva di specialisti nel Sistema sanitario regionale". L'incubo della chiusura di altri reparti, fa sapere il Commissario, "potrebbe diventare presto realtà".
Oggi riunione decisiva al ministero - Oggi, intanto, nuova riunione prima al ministero della Salute e poi a quello della Difesa, "nella speranza di offrire respiro alla situazione soffocante, ma è necessario - conclude il Commissario - che ognuno faccia la propria parte, ognuno per le proprie competenze, per scongiurare il rischio di razionamento dell'offerta sanitaria e dei servizi per il soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini".
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