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Istat, Pil su base annua a -0,1%: è la prima volta dal 2013

L'istituto definisce le oscillazioni del prodotto interno lordo negli ultimi trimestri come un "andamento stagnante"

ansa

Il Pil relativo al primo trimestre del 2019 ha perso lo 0,1% su base annua, come non accadeva dal quarto trimestre del 2013. Lo rende noto l'Istat secondo cui nel primo trimestre il Pil è salito dello 0,1% rispetto ai tre mesi precedenti. L'istituto definisce le oscillazioni del prodotto interno lordo negli ultimi trimestri come un "andamento stagnante".

L'Istat rivede dunque al ribasso il Pil del primo trimestre ma nonostante ciò è confermata l'uscita dell'Italia dalla recessione tecnica, dovuta ai due cali consecutivi registrasti negli ultimi due trimestri del 2018, entrambi chiusi a -0,1%. Infatti il Prodotto interno lordo del primo trimestre in termini congiunturali risulta comunque positivo (+0,1%). 

Il primo trimestre del 2019 ha avuto una giornata lavorativa in meno del trimestre precedente e due in meno rispetto al primo trimestre del 2018. La variazione acquisita per il 2019 risulta nulla. Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna registrano aumenti, con una crescita dello 0,2% dei consumi finali nazionali e dello 0,6% degli investimenti fissi lordi. Le esportazioni sono cresciute dello 0,2%, mentre le importazioni sono diminuite dell'1,5%.

La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +0,2 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,1 punti i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,1 punti gli investimenti fissi lordi e un contributo nullo la spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). L'apporto della domanda estera netta è risultato positivo per 0,5 punti percentuali. Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito negativamente alla variazione del Pil per 0,6 punti percentuali.

Nel primo trimestre dell'anno l'Istat vede in aumento il valore aggiunto dell' agricoltura (+2,9%) e la crescita tiene anche nell' industria (+0,9%). Sempre in termini congiunturali, invece, risultano in calo (-0,2%) i servizi.

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