Dopo il fallimento del secondo summit con gli Usa, ad Hanoi, il presidente Nordcoreano Kim Jong-un ha fatto epurare i funzionari ritenuti "responsabili". Il capo negoziatore Kim Hyok-chol è stato giustiziato a marzo, mentre Kim Yong-chol, ex braccio braccio di Kim, è finito in un campo di rieducazione. Il supremo leader non ha risparmiato neanche l'onnipresente sorella minore Kim Yo-jong, alla quale "è stato consigliato di tenere un basso profilo".
Kim Hyok-chol, controparte dello speciale rappresentante americano per il Nord Stephen Biegun, è finito a marzo davanti al plotone d'esecuzione con altri quattro funzionari senior, schierato all'aeroporto di Mirim, per l'accusa di aver spiato per conto degli Usa. A dirlo è un quotidiano di Seul, secondo il quale Kim Yong-chol, interlocutore del segretario di Stato Mike Pompeo che ha incontrato anche a Washington (dove è stato ricevuto alla Casa Bianca da Donald Trump), è stato sanzionato coi lavori forzati nella provincia di Jagang, mentre Kim Song-hye del Dipartimento del Fronte Unito è finita in un campo per prigionieri politici.
Punizione, verosimilmente in un campo di prigionia, anche per l'interprete del leader, Shin Hye-yong: è stata accusata di aver "macchiato l'autorità" di Kim per un errore ad Hanoi durante il suo lavoro di traduzione. Kim Yong-chol, secondo un dispaccio di inizio aprile della agenzia Kcna sulle decisioni maturare nella sessione plenaria dell'Assemblea suprema del popolo, era entrato nella potente commissione sugli Affari statali, presieduta dal leader, con altri esponenti di primo piano della missione in Vietnam. Tuttavia, alla fine dello stesso mese, sia lui sia la sorella del leader, Kim Yo-jong, non risultavano nella delegazione che a Vladivostok ha partecipato al summit tra Kim e il presidente russo Vladimir Putin.