La vicenda dell'uccisione a bastonate di un meticcio suscitò nel 2014 grande scalpore in Valcamonica. I due ritenuti responsabili, padre, allora 80enne, e figlio, allora 49enne, entrambi allevatori di Breno (Brescia), furono individuati grazie alle foto scattate da lontano da un escursionista. A processo, quattro associazioni animaliste si erano costituite parte civile e. dopo la prima assoluzione perché "il fatto non sussiste". una di esse era ricorsa in appello. Fino alla sentenza di secondo grado: "Assoluzione perché i due agirono in stato di necessità dopo l'aggressione del cane".
Come riferisce Qui Brescia, in primo grado il giudice aveva assolto entrambi gli uomini perché "il fatto non sussiste", accogliendo la tesi della difesa per la quale padre e figlio avevano agito per difendersi dopo che l’animale aveva aggredito il più giovane.
E l'assoluzione è arrivata anche in secondo grado, anche se l'accusa aveva chiesto 4 mesi per entrambi. Per il giudice si trattò di "stato di necessità".