"Spero vi siano di sollievo"

"Egg Boy" dona 62mila euro alle vittime della strage di Christchurch

L'adolescente australiano ha conquistato il web tirando un uovo in testa al senatore di estrema destra. Ora ha versato in beneficenza tutti i proventi della raccolta fondi in suo sostegno

Un diciassettenne australiano ha donato 62mila euro alle vittime della strage di Christchurch, in Nuova Zelanda. Will Connolly, famoso come "Egg Boy", a marzo tirò un uovo in testa a un senatore di estrema destra durante un comizio a Queensland in cui dichiarava il suo sostegno all'autore dell'eccidio. Il ragazzo fu picchiato e denunciato. Sul web partì una raccolta fondi per aiutarlo con le spese legali. 

Il gesto del ragazzo nacque spontaneamente, un po' come il recente "lancio del milkshake" in Inghilterra: voleva protestare contro il senatore di estrema destra Fraser Anning che, in un suo intervento, addossò la colpa della strage alla popolazione islamica e ai migranti, sostenendo l'autore della strage dei 49 islamici in Nuova Zelanda. Il mondo intero si indignò dinanzi al pestaggio di "Egg Boy" in diretta televisiva e partì subito una raccolta di fondi in crowdfunding per aiutare il ragazzo a sostenere le eventuali spese legali e "per comprare altre uova".

La gara di solidarietà internazionale ha raccolto in tre mesi quasi 100.000 dollari australiani. Una cifra che non dovrà più essere spesa in avvocati, in quanto la procura australiana di Queensland ha deciso di archiviare il procedimento e non portare in tribunale "Egg Boy": gli sarà impartita solo una "raccomandazione ufficiale". Di conseguenza, Connelly ha quindi annunciato su Instagram di aver effettuato la donazione dell'intera cifra ad associazioni a sostegno delle vittime della strage di Christchurch, "nella speranza di darvi un minimo conforto".

L'ormai ex senatore Anning, all'epoca del pestaggio, fu formalmente censurato dal parlamento australiano per le sue dichiarazioni definite "inaccettabili" e, nelle recenti elezioni di maggio, non ha avuto voti sufficienti per essere rieletto in parlamento. Nonostante una petizione con un milione e mezzo di firme per richiedere le sue scuse ufficiali, si è sempre rifiutato di rinnegare le sue parole.