"La responsabilità in capo ad un solo uomo è deleteria per il Movimento ed è un concetto da prima Repubblica". Lo ha scritto su Facebook, commentando i risultati delle europee e amministrative, Roberta Lombardi, esponente del M5s. Secondo la deputata grillina, "il modello culturale di riferimento è la partecipazione" e in caso di sconfitta "gli errori si distribuiscono, le responsabilità si assumono, i cambiamenti si mettono in conto".
Lombardi, rispondendo a un'intervista di Carla Ruocco che ha chiesto a Luigi Di Maio di valutare le dimissioni dal governo, ha poi ricordato che "il modello culturale di riferimento di M5s è la partecipazione, lo sto dicendo in diverse versioni ma il nocciolo è sempre quello: le persone, la rete, ciò che ci ha permesso di acquisire credibilità, autorevolezza, riconoscimento, è basato sulla partecipazione e la condivisione dei valori e dei ruoli. Auto-riconoscersi è l'antitesi della nostra essenza. Grillo e Gian Roberto Casaleggio ci hanno insegnato a stare nel mezzo, ad ascoltare la forza dal basso delle scelte e delle idee di portavoce, attivisti e dei territori".
Morra propone cabina di regia a 5 - "Il Movimento è dialogo e confronto. La mia proposta è di trovare 5 o più componenti del Movimento, scelti con tutti gli attivisti, in grado di trovare la sintesi fra tutti noi, eletti e non. Possiamo indicare una strada che puo' essere accettata domani in assemblea: li possiamo chiamare i 'cavalieri della tavola quadrata' per evitare rimandi ad esoterismi". E' quanto propone il senatore M5s e presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra in vista dell'assemblea congiunta del M5s convocata per mercoledì.
Paragone: "Rivedere i quattro incarichi a Di Maio" - Altro commento, questa volta più critico, è arrivato da Gianluigi Paragone. La generosità di Luigi di mettere insieme 3-4 incarichi in qualche modo deve essere rivista", ha spiegato il senatore grillino, aggiungendo che "il Movimento per ripartire ha bisogno di una leadership politica non dico h24 ma non siamo lontani. Dobbiamo passare dall'io al noi. L'io è stata una fuga in avanti anche importante in un certo momento ma deve essere un io con la minuscola". Parogone ha poi concluso ricordando che "la discontinuità è una decisione che è già stata presa dai nostri elettori".
Buffagni: "Di Maio? Se ne discute in assemblea gruppi" - Più diplomatica la risposta del sottosegretario Stefano Buffagni che, interpellato sul ruolo di Di Maio, ha detto: "Domani abbiamo un'assemblea parlamentare e ne discuteremo". Riferendosi poi ai molti voti persi rispetto alle elezioni politiche del 2018, Buffagni ha spiegato: "Il problema non è Di Maio, ma è tutta la situazione: i cittadini hanno dato un messaggio ed è giusto dare risposta ai cittadini".
Di Nicola: "Mi dimetto da vicepresidente gruppo Senato" - Drastica invece la decisione di Primo Di Nicola, giornalista e parlamentare pentastellato, che su Facebook ha annunciato: "Mi sono dimesso da vicepresidente del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato. Una decisione che ritengo necessaria non solo alla luce del risultato elettorale ma anche e soprattutto delle cose che ci siamo detti in tanti incontri e assemblee. Mettere a disposizione del Movimento gli incarichi. È l'unico modo che conosco per favorire una discussione autenticamente democratica su quello che siamo e dove vogliamo andare".