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Europee, cosa cambia sui mercati? Rispondono gli esperti

Financialounge.com ha raccolto in esclusiva i commenti dei professionisti degli investimenti sull’esito del voto europeo

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Il voto del 26 maggio ha modificato gli assetti del Parlamento di Strasburgo, ma cosa succederà ora nel mondo della finanza? La redazione di Financialounge.com ha analizzato assieme agli esperti delle maggiori case di gestione del risparmio i possibili scenari che si aprono sul fronte dei mercati finanziari.

PROFONDI CAMBIAMENTI “Il risultato del voto europeo fa registrare alcuni profondi cambiamenti, che tuttavia stentano ad emergere completamente in superficie”, spiega Luca Tobagi, Cfa, investment strategist di Invesco. “Le forze sovraniste incassano un’affermazione molto importante in Italia, Francia, Ungheria e nel Regno Unito. I partiti pro-Europa rappresentano però ancora la maggioranza. Notevole il successo dei Verdi in Germania e in Francia”.

CONFINARE GLI EUROSCETTICI “I popolari e i socialdemocratici costituiscono ancora la coalizione di maggioranza relativa, ma non raggiungono la maggioranza assoluta. Avranno bisogno di un partner: i Liberali, i Verdi, forse entrambi”, fa notare Tobagi. “Se le forze pro-Europa sapranno giocare bene le proprie carte, quelle euroscettiche potrebbero rimanere confinate in un ruolo minoritario e di ridotta rilevanza concreta, in un’Europa in cui l’approccio alle decisioni e alla gestione è maggioritario”. 

RISULTATO COSTRUTTIVO “L’affermazione di misura dei partiti tradizionali allontana lo spettro agitato dai mercati di un’Europa allo sbando. Certo, ora bisognerà comunque individuare una maggioranza parlamentare, e con questi risultati pare che avremo un’Europa che dovrà esser più attenta alle esigenze dei cittadini in temi di sicurezza, immigrazione ed equità sociale”, sottolinea Gianrito Nicodemo, senior portfolio manager di Zest Asset Management. “Sarà senza dubbio un’Europa più verde, proprio ora che il tema dell’ecologia emerge con sempre maggiore importanza. Insomma non proprio il risultato più atteso, ma a mio parere un risultato costruttivo e il minore dei mali possibili”.

MODERATO OTTIMISMO “L’impatto sui mercati all’apertura è minimo, sia sui listini azionari che sui titoli governativi”, sottolinea Paolo Mauri Brusa, portfolio manager di GAM (Italia) Sgr. “In Italia, il successo della Lega probabilmente cambierà gli equilibri all’interno della compagine governativa; al momento i mercati sono in attesa di valutare i prossimi passi in ambito economico/finanziario. Il Ftse Mib ha aperto in territorio positivo, sospinto anche dalla notizia della proposta di aggregazione tra FCA e Renault, mentre lo spread tra Btp e Bund è in leggero allargamento, ma per pochi punti base. Anche il settore bancario italiano apre con segno positivo e il cambio euro/dollaro resta stabile in area 1,12, segno che le prime reazioni sono di moderato ottimismo”.

APERTURA COMPOSTA “L'apertura post elettorale appare composta con gli indici azionari europei in lieve rialzo”, concorda Paola Bianco, investment strategist di Euromobiliare Sgr. “Il mancato sfondamento dell’ala populista al Parlamento europeo sembra per ora lasciare tranquilli i mercati, che già avevano fatto i conti con la prospettiva di una maggior frammentazione e della perdita della maggioranza assoluta da parte di popolari e socialisti”.
FCA-RENAULT AIUTA ITALIA E FRANCIA “Italia e Francia spiccano per il risultato dei partiti sovranisti che risultano prima forza politica; tuttavia i listini dei due paesi oggi incorporano anche la reazione positiva al potenziale accordo Renault-FCA”, aggiunge Bianco. “Anche lo spread Btp-Bund sulla scadenza a 10 anni non dà per ora segnali di nervosismo, ma resta da vedere se l’orientamento a finanziare la spesa pubblica in deficit da parte della Lega non possa creare forti tensioni sullo spread nell’immediato futuro”.

SORPRESE DALL’ITALIA Il mercato è stato sorpreso dai risultati elettorali, nota Matteo Meroni, fund manager di Zest Asset Management, “soprattutto in Italia, dove i sondaggi della scorsa settimana vedevano un divario minore tra i due partiti di governo e il Pd non ancora a livello dei 5 Stelle”. Secondo Meroni, “per l’Italia ora è in vista un periodo molto delicato nei rapporti con l’Europa, con tensioni e volatilità che potrebbero aumentare in vista di due date cruciali”.

DATE CRUCIALI La prima è il 5 giugno, quando “la Commissione europea pubblicherà le proprie raccomandazioni per ogni Paese dell’Ue e al governo italiano potrebbe essere richiesta una manovra correttiva dei conti. Queste raccomandazioni finiranno poi, la settimana successiva, al vaglio di Eurogruppo ed Ecofin: sarà questa la prima occasione post elettorale per misurare i rapporti tra gli Stati europei e la credibilità che verrà accordata alla politica economica italiana”.

LE MOSSE DELLA BCE Il giorno dopo, aggiunge Meroni, “la Bce dovrebbe comunicare le proprie scelte su un ipotetico nuovo finanziamento Tltro. L’aspettativa è molto alta soprattutto per il settore financials, in particolare per le banche mediterranee che devono rimborsare un importo consistente della precedente tranche di Tltro concentrata nel 2020 e che quindi in caso di mancato rinnovo dell’operazione potrebbero trovarsi nelle condizioni di dover procedere con operazioni di funding massivo”. Alcuni mesi fa, spiega l’esperto, “l’aspettativa di mercato era per un’operazione Tltro3 di portata molto vasta e maggiormente efficace per rilanciare l’economia reale. Mentre sembrava che allora Draghi avesse tutto il consenso del board della Bce, ora alcuni membri hanno già dichiarato le loro perplessità circa la necessità di un’operazione così impattante”.