Retrogaming

Speedball 2: l'ultra violenza digitale degli anni '90

Non ci sono regole, solo infermerie stracolme e gloria a secchiate

di Mattia Ravanelli

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Wapping, Londra: è qui che Mike Montgomery, Eric Matthews e Steve Kelly decidono nel 1987 di dedicare anima e corpo allo sviluppo di videogiochi, fondando una piccola etichetta destinata a grandi cose, The Bitmap Brothers.

Oggi i “fratelli del Bitmap” sono un ricordo del passato, deciso a non svanire, ma senza alcun interesse nel tentare nuove sortite. Il sito ufficiale del gruppo inglese è ancora raggiungibile, ma l’ultimo aggiornamento risale addirittura al 2005. Il marchio The Bitmap Brothers ha però accompagnato le riedizioni dei giochi di maggior successo del team, destinati al mondo degli smartphone e dei tablet o, più raramente, delle console e dei PC dei nostri giorni.

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Sta per accendersi un incontro della lega di Speedball 2. Quanti di questi valorosi guerrieri torneranno dalle loro famiglie questa sera?

Tra i nomi che ritornano, quello che non può mai mancare, pur tra alti e bassi, è quello di Speedball 2: Brutal Deluxe. Il gioco, pubblicato in origine nel 1990 per Atari St e, a seguire, Amiga, Megadrive e Master System ha indiscutibilmente segnato il mondo dei videogiochi dei suoi anni. Un seguito capace di eclissare il predecessore (1988) e di fissarsi nella mente degli appassionati come uno dei giochi sportivi più riusciti della sua epoca. Forte non solo di un’eccellente realizzazione tecnica, ma in particolar modo di un carattere strabordante.

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Gli infortuni in Speedball 2 non sono un'evenienza rara, ma un obiettivo da perseguire con precisione chirurgica (letteralmente).

Accompagnato da un’estetica che era tipica dei The Bitmap Brothers, con quella passione per i colori freddi e per l’acciaio, Speedball 2: Brutal Deluxe è stato brutale quanto suggerito dal titolo. Due squadre in un’arena senza un filo d’erba, atleti più simili a gladiatori del futuro, ricoperti da armature di metallo, un solo obiettivo: segnare più punti degli avversari, spendendo una sfera alle spalle di un portiere. Una versione crudele della pallamano, in cui colpire degli interruttori sulle pareti laterali aggiungeva eventuali punti a una segnatura, così come lasciare a terra i “nemici” dopo un’entrata a gamba tesissima.

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L'amara sconfitta, raccontata da una deliziosa schermata fissa al termine dell'incontro.

La colonna sonora acida e roboante di Simon Rogers e Richard Joseph accompagnava l’azione, mentre una titubante voce digitalizzata proveniente dagli spalti segnava una generazione: “Iceee creaaaam!”. Le suggestioni hollywoodiane non mancavano, su tutte Rollerball del 1975 con James Caan. L’interpretazione britannica, fredda e trascinante al tempo stesso, rese velocemente Speedball 2 un campione tanto per la critica quanto per il pubblico.

Un sistema di gioco immediato e veloce, unito al solito fascino per il proibito, catapultarono i ragazzi di The Bitmap Brothers nell’olimpo della scena europea. A seguire arriveranno altri campioni dalle stesse fucine: Gods, The Chaos Engine, Z. Per tacere di Xenon II Megablast, antecedente di pochi mesi a Speedball 2.