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Fca, proposta di fusione con Renault | "Nessuna chiusura di stabilimenti"

La nuova società, 170 miliardi di valore e 8,7 milioni di veicoli venduti l'anno, sarà detenuta al 50% dai due gruppi. Renault: studiamo l'opportunità. Borghi: "L'ingresso dello Stato potrebbe essere un'idea"

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Fca ha presentato una proposta per una fusione con il gruppo Renault "per creare uno dei principali gruppi automobilistici al mondo". La società, secondo questa ipotesi di "matrimonio", risultante dalla fusione sarà detenuta per il 50% dagli azionisti di Fca e per il 50% dagli azionisti di Groupe Renault, una struttura di governance paritetica e una maggioranza di consiglieri indipendenti.

Secondo Fca la fusione porterà alla nascita del terzo più grande Original Equipment Manufacturer (Oem), con 8,7 milioni di veicoli venduti e una forte presenza di mercato nelle regioni e nei segmenti chiave e sinergie a regime da oltre 5 miliardi di euro. Il portafoglio di marchi ampio e complementare fornirebbe una copertura completa del mercato, dal segmento luxury fino al mainstream.

Fca promette: non si chiudono stabilimenti - Il nuovo gruppo "diventerebbe un leader mondiale nel settore automobilistico in rapida evoluzione con un forte posizionamento nelle nuove tecnologie - aggiunge Fca - inclusi i veicoli elettrici e quelli a guida autonoma". "La fusione - precisa ancora Fca - non comporterà alcuna chiusura di stabilimenti".

Secondi in Europa - In base alle vendite globali del 2018, la società che nasce dalla fusione sarebbe la quarta nel Nord America, la seconda in Emea (Europa, Medio Oriente e Africa) e la prima in America Latina, e avrebbe maggiori risorse per crescere in Asia. I ricavi della società sarebbero pari a quasi 170 miliardi di euro con un utile operativo di oltre 10 miliardi e un utile netto di oltre 8 miliardi.

Borghi: "Un'idea l'ingresso dello Stato" - Il responsabile economico della Lega Claudio Borghi dice a La7 che l'ingresso dello Stato in Fca per bilanciare il ruolo della Francia "potrebbe essere un'idea". Evidenziando la "piccola anomali" del 15% di Renault in mano alla Francia, chiarisce: "Tutto andrà guardato con attenzione, questa operazione darà vita al primo produttore di auto al mondo. Staremo molto attenti a far sì che un patrimonio della storia italiana sia valorizzato, altrimenti interverremo".

Reanult: "Studiamo con interesse l'opportunità della fuzione" - Da parte sua, il Cda di Renault "dopo un'attenta revisione dei termini della proposta amichevole di Fca, ha deliberato di studiare con interesse l'opportunità di una tale combinazione aziendale", tenendo presente "l'impronta manifatturiera di Groupe Renault e la creazione di valore aggiunto per l'alleanza". A tempo debito, spiegano a Renault, "verrà emesso un ulteriore comunicato per informare il mercato dei risultati di tali discussioni, in conformità con le leggi e i regolamenti applicabili".

La Francia favorevole alla fusione - Il governo francese è "favorevole" e "incoraggia" la fusione, ha detto il portavoce Sibeth Ndiaye secondo quanto riporta Bloomberg. La fusione, dice Ndiaye, promuoverebbe "la sovranità economica" dell'Europa, dove "abbiamo bisogno di giganti".

Quotazione a Milano, Parigi e New York - Il Consiglio di amministrazione della società che nascerà dalla fusione, spiega Fca, sarebbe inizialmente composto da 11 membri con una maggioranza di consiglieri indipendenti e con un numero uguale di consiglieri, 4 ciascuna, in rappresentanza di Fca e Groupe Renault e uno designato da Nissan. Inoltre, non sarebbero trasferiti i diritti di doppio voto oggi esistenti. Tuttavia, tutti gli azionisti avrebbero la possibilità di acquisire loyalty voting rights dal completamento della transazione nell'ambito di un sistema di loyalty. La Società capogruppo sarà quotata sulla Borsa Italiana (Milano), Euronext (Parigi) e al New York Stock Exchange. Prima della chiusura dell'operazione, per attenuare la disparità dei valori sul mercato azionario gli azionisti dii Fca riceverebbero anche un dividendo di 2,5 miliardi di euro.

Fca: scelte coraggiose su elettrico - Fca precisa poi che una più ampia collaborazione con Renault tramite un'aggregazione "migliorerebbe sostanzialmente l'efficienza del capitale e la velocità nello sviluppo dei prodotti". Il progetto è anche "rafforzato dal bisogno di prendere decisioni coraggiose per cogliere su larga scala le opportunità che ci sono create nell'auto in campi come la connettività, l'elettrico e i veicoli a guida autonoma".

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