Il caso al Tribunale di Milano

Whisky, il cagnetto conteso: servirà il Dna

Da cinque anni un agricoltore di Binasco (Milano) rivendica la proprietà di un pinscher smarrito e finito a casa di una donna che non vuole restituirlo. A decidere sul confronto dei peli un giudice

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Dura da cinque anni la battaglia legale di un agricoltore 65enne di Binasco (Milano) per riavere il suo Whisky, un pinscher scomparso dalla sua campagna e ritrovato in casa di una donna che lo aveva accolto. Ma la svolta potrebbe essere vicina: l'avvocato dell'uomo, Francesca Zambonin, esperta in diritto degli animali, ha chiesto al Tribunale di Milano di nominare un perito in biologia genetica veterinaria e di predisporre il test del Dna sul cagnetto conteso. L'istanza è stata accolta e il confronto dei peli conservati dal vecchio padrone con quelli dell'animale ha stabilito la proprietà, ma...

Il giudice - riferisce Il Giorno - ha affidato, infatti, l'incarico a un consulente tecnico e disposto il test del Dna per accertare il profilo genetico del cane. Così il tecnico ha prelevato un campione di Dna da peli e saliva del pinscher e lo ha comparato con quello presente su cuscini e giochi del cane custoditi per tutti questi anni di lontananza dal vecchio padrone.

Alla fine, senza dubbi, si è stabilito che si tratta proprio di Whisky. "E' come un figlio per il mio assistito", ha affermato l'avvocato a Il Giorno. Ma, continua, "nonostante la certezza univoca, la signora non acconsente a restituire il cagnetto; procederemo con la richiesta di un atto esecutivo"

Whisky, senza microchip e iscrizione all'anagrafe veterinaria, a tre anni scomparve all'improvviso dalla casa del 65enne; poco dopo l'uomo lo riconobbe mentre veniva rieducato alla vita da appartamento da un educatore cinofilo che lo addestrava vicino alla sua abitazione.

La nuova proprietaria, infatti, che lo aveva trovato vagare e lo aveva tenuto con sé, si era accorta che il pinscher non era abituato alla vita in casa. E anche se quel cane un tempo randagio era stato riconosciuto, la donna ha continuato a opporsi alla sua restituzione. La vicenda, così, è finita in carte bollate per sfociare in una situazione da "Csi - Scena del crimine".