Un'accoglienza davvero ottima, forse anche superiore alle attese della vigilia, per la première mondiale del film di Marco Bellocchio "Il traditore", unico italiano in gara per la Palma d'oro al Festival di Cannes. Gli applausi sono durati moltissimo, circa 13 minuti, tra le migliori accoglienze viste sulla Croisette quest'anno. La pellicola racconta la storia del primo grande pentito della mafia siciliana, Tommaso Buscetta, interpretato da Pierfrancesco Favino.
Ma non ci sono stati soltanto i minuti di applausi. Il nome "Marco" ritmato dal pubblico in sala, l'abbraccio affettuoso tra gli attori, il protagonista Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio e tutti gli altri. "Vi devo davvero ringraziare di questa accoglienza, è stata un'esperienza meravigliosa", ha detto Bellocchio.
"Il traditore" racconta l'arresto di Buscetta in Brasile, l'estradizione in Italia, il rapporto con Giovanni Falcone e il Maxiprocesso alla mafia. Ad interpretarlo Pierfrancesco Favino, che ha lavorato a lungo sul personaggio, scavando, indagando, parlando con chi conobbe Buscetta e studiando le sue ossessioni. "Una specie di gangster anni '50-'60, amante di donne e bella vita che vuole fare la bella vita e pensa di essere più bello e intelligente degli altri, cosa che in effetti gli viene riconosciuta. Non c'è stato uno con cui io abbia parlato che non abbia subito il fascino dell'uomo Buscetta", ha dichiarato l'attore.
"Penso che Bellocchio sia riuscito a fare una cosa miracolosa: non fare nessuna glorificazione epica dell'ambiente mafia", ha continuato. "Forse per la prima volta nella mia esperienza di spettatore vedo la mafia rappresentata come un ambiente rurale di persone con un bassissimo livello culturale. Persone legate a dinamiche di guerra, potere, denaro e appartenenza".