Chiesa piena e applausi al funerale di Lorenzo Sciacquatori, il 41enne ucciso a Monterotondo (Roma) dalla figlia 19enne per difendere la madre da un'aggressione. Presenti alla messa alcuni parenti in lacrime, tra loro anche i fratelli della vittima e la madre, ma solo per pochi minuti. Assente invece Deborah, tornata in libertà perché la Procura ha valutato l'eccesso di legittima difesa. All'uscita del feretro sono partite urla: "Sei un grande".
Una conoscente presente alla cerimonia funebre ha quindi spiegato che "Lorenzo era una vittima anche lui. Lo conoscevo da quando era piccolo ed è sempre stato un buono, debole sì ma non cattivo". Secondo la donna "lo hanno rovinato le cattive frequentazioni. Purtroppo basta attraversare la strada e dietro le case popolari l'ambiente è completamente diverso".
In chiesa c'erano molte persone, anche anziani e bambini per l'ultimo saluto all'uomo. "Era giusto esserci - dicono in tanti - non era un mostro". Due anziane che abitano nella stessa strada raccontano: "Non era come lo hanno descritto, era una brava persona, perciò c'era tanta gente. Dentro casa non sappiamo cosa succedeva ma fuori era sempre gentile".
La figlia, che era stata posta agli arresti domiciliari subito dopo il tragico epilogo della lite, è tornata in libertà dopo alcune ore. Dalle indagini è infatti emerso che la giovane è intervenuta per difendere la nonna e la mamma: il padre, disoccupato e con precedenti, da tempo vessava la famiglia con aggressioni e violenze. Il giorno della sua morte, Lorenzo Sciacquatori era rientrato alle 5 del mattino ubriaco. Ora Deborah è accusata di eccesso di legittima difesa, ma la Procura ha fatto sapere che è probabile l'archiviazione della pratica.