Che sia colorato o bianco, una cosa è certa: il pesce è buono e fa bene. Tuttavia, quando ci lasciamo al mercato incantare dall'allegria del banco del pesce, o ingolosire dai piatti deliziosi serviti al ristorante, possiamo cercare di scegliere la qualità di pescato che meglio soddisfa le nostre esigenze per un benessere al top.
Pesce azzurro o pesce bianco? In effetti, non sempre siamo in grado di rispondere a questa domanda, anche perché la distinzione viene fatta soprattutto a fini commerciali, ma una cosa è comune a entrambi, ovvero che si tratta di pesci di acqua salata.
Cerchiamo però di capire quali specie appartengono all'una o all'altra categoria, tenendo presente che l'indispensabile caratteristica è che il pesce sia fresco, ma soprattutto sia proprio dei nostri mari così ricchi e generosi.
A chilometro zero, innanzitutto.
Gli alimenti che provengono direttamente dalla zona di produzione sono sempre da preferire. Se il pesce arriva dal territorio italiano siamo anche certi che risponda ai criteri di altissima qualità richiesta dai nostri standard: mazzancolle, naselli, sogliole, seppie e pannocchie, e poi ancora triglie di fango, aragoste e l’ottimo pesce azzurro, alici e sardine sono tipici dei nostri mari. Per esempio, come riporta il FLAG (Fisheries Local Action Groups, ovvero gruppi di azione costiera) di Marche Centro, la produzione dell'Adriatico settentrionale e centrale si colloca al primo posto per numero di giorni in mare e quantità di pescato, senza contare che la Regione Marche nello specifico rappresenta quasi la metà del totale del pescato italiano: niente male, davvero.
Pochi grassi? Scegli il pesce bianco.
Appartengono a questa categoria il branzino (o spigola), il dentice, l’orata, la sogliola, la platessa la triglia ed anche il nasello. I pesci "bianchi" sono forse quelli più noti e conosciuti: particolarmente apprezzati per la polpa candida e morbida, per il loro sapore delicato ed anche per la facilità di pulizia, ideali quindi anche per i bambini. Sono pesci dal basso contenuto di grassi e ridotto apporto calorico, che li rende perfetti per chi è a dieta. Più poveri di vitamine e di minerali rispetto al pesce grasso, ai molluschi o ai crostacei, i pesci bianchi sono ricchi di proteine, iodio e selenio, oltre ad apportare una buona quantità di vitamine B6 e E.
Grassi buoni? Opta per il pesce azzurro.
Tipico del mar Mediterraneo, del cosiddetto "pesce azzurro" fanno parte gli sgombri, le aringhe, le sarde e le acciughe. Si tratta di pesci che si muovono in banchi e che per questo vengono pescati in grandi quantità, il che li rende anche particolarmente economici. Il pescato con il dorso blu-argenteo, da cui deriva il nome, ha elevati contenuti nutrizionali: sono ricchi infatti ricchi di Omega 3, i "grassi buoni”. Il pesce azzurro si conserva per poco tempo e non è adatto al congelamento casalingo, quindi va consumato fresco. Inoltre, il pesce azzurro ha il non disprezzabile pregio di essere amico della sostenibilità ecologica della pesca perché i nostri mari, come detto, ne abbondano e si riproducono facilmente.
E se non sai decidere?
Il pesce, che sia bianco o azzurro, è comunque gustosissimo. Possiamo utilizzare come criterio di scelta il contenuto calorico e anche la nostra sensibilità gustativa: se non amiamo piatti elaborati e prediligiamo cotture al vapore, il pesce bianco è senz'altro da preferire. Se viceversa siamo amanti di sapori più decisi, la scelta cadrà sul pesce azzurro, perfetto per condire la pasta, in guazzetto e per fritti da far venire l'acquolina in bocca.