I carabinieri del Ros hanno arrestati 3 anarco-insurrezionalisti, accusati di essere gli autori di attentati esplosivi durante una serie di azioni del giugno 2017. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Milano, hanno accertato come gli autori si fossero riuniti a Genova per la spedizione di tre pacchi esplosivi recapitati al Palazzo di Giustizia di Torino e indirizzati a due pm della Procura subalpina. Il pm: "Forza d'urto potenzialmente mortale".
Autori ispirati da ideologo detenuto - I 3 anarco-insurrezionalisti arrestati per attentato per finalità terroristiche o di eversione sono Giuseppe Bruna, 49enne che vive a Ferrara, Robert Firozpoor, 23enne iraniano e Natascia Savio, 35enne torinese. Secondo i carabinieri del Ros, avrebbero seguito "i dettami dell'ideologo detenuto della Federazione anarchica informale, Alfredo Cospito".
Le buste esplosive - Due buste esplosive erano arrivate il 7 giugno 2017 ed erano indirizzate ai pm Antonio Rinaudo e Roberto Sparagna. Entrambi i magistrati si occupavano di terrorismo ed eversione. Sparagna, in particolare, aveva coordinato l'inchiesta per terrorismo, chiamata "Scripta Manent", sugli anarchici delle Fai-Fri. Le buste, che contenevano fili elettrici, polvere da sparo e una batteria ed erano in grado di esplodere, avevano un timbro postale da Genova. Come mittente riportavano, evidentemente in maniera fittizia per tentare di eludere i controlli, i nomi di avvocati. L'area interna del palazzo di Giustizia venne chiusa per permettere agli artificieri di neutralizzare gli ordini in sicurezza. Oltre a quelli inviati ai due pm e fortunatamente non esplosi, i tre anarchici hanno inviato, secondo l'accusa, anche un terzo plico esplosivo (anche questo non esploso), il 12 giugno 2017 al dottor Santi Consolo, all'epoca direttore del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria di Roma.
Il "triplice attentato esplosivo", stando alle indagini, si inquadra "per tempi e modalità di esecuzione, nell'ambito della campagna d'azione lanciata dal documento istigatorio "Per un giugno pericoloso", elaborato a Roma nell'aprile 2017 con lo scopo di sviluppare una nuova prospettiva della lotta anarchica più violenta contro la repressione". Nella stessa "campagna di giugno" sono stati compiuti numerosi attentati in Italia e all'estero.
Arrestata: "Bisogna mettere le bombe" - I carabinieri del Ros spiegano che un'arrestata, Natascia Savio, in un'intercettazione "commentava negativamente l'inerzia del movimento spagnolo, affermando di voler invece 'mettere le bombe'".
Il capo dell'antiterrorismo: "Stessa rete degli attacchi al sindaco Appendino" - Il gruppo composto dai 3 anarco-insurrezionalisti "verosimilmente" è la "stessa rete" degli attacchi recenti, sempre con pacchi esplosivi, al sindaco di Torino Chiara Appendino. Lo ha spiegato il capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili, chiarendo che comunque su questo fronte "le indagini sono in corso".
Pm Basilone: "Forza d'urto potenzialmente mortale" - La polvere esplosiva rinvenuta sulle buste spedite a due magistrati torinesi e al capo del Dap, dalle analisi fatte dal Ris aveva "una forza d'urto pari a 1000 metri al secondo" e dunque "la loro potenzialità offensiva avrebbe provocato la morte" di chi le avrebbe aperte. Lo ha spiegato il pm di Milano Piero Basilone che ha coordinato le indagini insieme al collega Alberto Nobili.
Pm Greco: "Modalità vigliacca" - "E' una modalità vigliacca, con questo tipo di attacchi spesso vengono feriti gli impiegati addetti alla ricezione della posta, tanto che noi abbiamo allertato anche il nostro addetto". Cosi' il procuratore di Milano Francesco Greco ha commentato l'arresto dei tre anarco-insurrezionalisti.