Sarà un testo "nuovo e migliorato" per un accordo sulla Brexit quello che la premier britannica, Theresa May, intende sottoporre a Westminster. "Un'offerta coraggiosa", ha specificato, che conterrà ulteriori garanzie per i lavoratori, nel tentativo di ottenere il sostegno dei deputati. Se il testo dovesse essere respinto, il Regno Unito potrebbe lasciare l'Unione europea il 31 ottobre senza un accordo.
Ancora una volta, insomma, la premier britannica prova in extremis a evitare una Brexit senza accordo. Un'ennesima preghiera, all'indomani della rottura delle trattative del governo Tory con l'opposizione laburista, che May scandisce di suo pugno in un intervento sul Sunday Times.
"Uno sguardo nuovo" - "Non chiederò semplicemente ai deputati di ripensarci" sulla stessa proposta di accordo che è stata più volte respinta, ha precisato Theresa May sul domenicale, ma di esprimersi "su un pacchetto di misure migliorato che credo possa ottenere nuovo sostegno". La leader conservatrice ha invitato quindi Westminster a guardare alla nuova proposta di accordo "con uno sguardo nuovo".
La proposta coraggiosa - Fra gli elementi che si prevedono nella nuova proposta si parla anche di ulteriori garanzie per i lavoratori, nel tentativo di ottenere il sostegno dei deputati, quelli laburisti in particolare. I dettagli verranno comunque discussi in settimana in una serie di incontri in seno al "gabinetto", con l'obiettivo di mettere a punto una strategia volta proprio a perseguire il massimo sostegno possibile da parte di tutte le forze politiche. Perché se il testo dovesse essere ancora una volta respinto si considera che in automatico il Regno Unito lasci l'Ue il 31 ottobre senza un accordo.
Laburisti scettici - Il leader laburista Jeremy Corbyn resta scettico. Interpellato sulla proposta, ha affermato che la studierà "con attenzione", ma ha pure avvertito di non avere alcuna intenzione di consegnare un "assegno in bianco". Da quello che è emerso, ha sottolineato Corbyn, non sembra esserci nulla di "sostanzialmente differente" da ciò che era già sul tavolo.
I negoziati tra fallimenti e speranze - Il negoziato fra il governo Tory e l'opposizione laburista era stato avviato sei settimane fa nella ricerca disperata di un compromesso parlamentare trasversale sulla Brexit che superasse l'impasse. Venerdì Jeremy Corbyn lo ha dichiarato ufficialmente "fallito", chiamando in causa "la debolezza e l'instabilità dell'esecutivo" quale fattore cruciale per il collasso della trattativa. Sullo sfondo gli allarmanti sondaggi per i principali partiti britannici che li vedono in caduta libera nei pronostici per le elezioni europee, con la nuova formazione pro Brexit di Nigel Farage a fare incetta di voti, più della somma di Tory e Labour.