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Sea Watch a Lampedusa, Di Maio: "In contatto con Conte" | Salvini: "Spero nessuno mi dica cosa fare"

Il ministro dell'Interno ribadisce il suo no allo sbarco. L'Onu, intanto, scrive al governo italiano: "Fermare il decreto sicurezza bis perché mette a rischio i diritti umani dei migranti"

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Mentre la Sea Watch 3, con a bordo 47 migranti, è a un miglio da Lampedusa, il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ribadisce la sua posizione: "I nostri porti restano chiusi. Mi auguro che nessuno mi dica cosa fare". Invece l'altro vicepremier Luigi Di Maio, alla domanda se i migranti della Sea Watch 3 devono essere fatti sbarcare, risponde così: "Sono in contatto con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su questo".

La posizione di Salvini, però, non muta. " Se qualcuno mi chiama per farli sbarcare io dico no. Non vedo perché dovremo aiutare degli scafisti. E' giusto rispettare le competenze di ciascuno - aggiunge riferendosi poi al botta e risposta con il premier sulla questione della nave olandese - ma sulla sicurezza e sull'immigrazione le competenze sono mie".

Lo scontro nella maggioranza sui migranti resta dunque acceso. "Spero che Salvini abbia chiesto a Le Pen, a Orban e agli altri governi sovranisti di prendersi i migranti che arrivano in Italia", incalza Di Maio, precisando che "questi questi signori fanno i sovranisti con le frontiere dell'Italia e ci costringono a tenere tutti i migranti".

Intanto l'Onu, in una lettera di 11 pagine, chiede al governo italiano di respingere il decreto sicurezza bis in quando, a suo giudizio, "è potenzialmente in grado di compromettere i diritti umani dei migranti, inclusi richiedenti asilo e le vittime o potenziali vittime di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani e altre gravi violazioni dei diritti umani".

Dal ministro degli Affari Esteri, Enzo Moavero, arriva la conferma: "Abbiamo ricevuto dalla Rappresentanza Permanente presso le Nazioni Unite a Ginevra una lettera con richieste di chiarimenti e rilievi di preoccupazione con riguardo alla bozza del cosiddetto decreto sicurezza bis non ancora discusso dal Consiglio dei ministri. La lettera è stata trasmessa anche al ministero dell'Interno e, naturalmente, riceverà da parte del governo la dovuta attenzione, in coerenza con il tradizionale rispetto degli impegni internazionali e dell'assoluta tutela dei diritti umani".

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