Napoli, il piccolo Alex è guarito: "Ora gioca e ride, è nato tre volte"
"Gli piacciono le bolle di sapone e ama giocare con le macchinine", raccontano i genitori del bimbo, che sta bene dopo il trapianto di cellule prelevate dal papà
Il ricordo della flebo, del lettino in ospedale, è ormai sbiadito, evanescente come le bolle che ora insegue per strada, sorridendo alla vita. Alex, due anni, guarito grazie a un trapianto di midollo da una malattia rara, la linfoistiocitosi emofagocitica, è davvero un bambino speciale perché, raccontano i genitori, "è nato tre volte. Ora il futuro non fa più paura".
Alex ha subito un
trapianto di cellule prelevate dal papà. L'intervento è stato effettuato all'ospedale Bambino Gesù di Roma. Per il piccolo si era mobilitata tutta Italia, ma nessuno dei donatori, in fila per donargli il midollo, era risultato compatibile.
Ora Alex, a Napoli dai nonni materni, divora con energia e stupore ogni momento della giornata,
corre e gioca spensierato. "Il momento più bello, quando la sera ci ritroviamo nel lettone tutti e tre. Vederlo dormire sereno allarga il cuore", dicono i genitori, Paolo e Cristiana.
Il papà ha ripreso il lavoro a Londra, ma raggiunge il suo bimbo tutti i fine settimana. La normalità, finalmente, è quella cornice in cui ogni cosa ha ritrovato il posto giusto: una passeggiata, un abbraccio, un sorriso - dopo tanta sofferenza - hanno un valore inestimabile. Come le parole di
Paolo e Cristiana, ancora emozionati, che ripetono: "Gli piacciono le bolle di sapone e ama giocare con le macchinine".
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